Mancano solo i registri ufficiali, due quadernoni da 60 fogli in formato A4 (specificatamente prodotti dalla Fabriano, la patria di tutti i benedetti fogli di carta) e una piccola modifica ai software del Comune, e finalmente la rivoluzione colorata portata dalla legge Cirinnà, che darà pieno riconoscimento alle unioni civili formate da persone delle stesso sesso, avrà pieno compimento anche nella Città dei Papi.
Dopo le celebrazioni delle prime nozze tra persone delle stesso sesso a Milano, Torino, Reggio Emilia e, addirittura, Montagnoso (10mila anime in provincia di Massa Carrara) anche a Viterbo arriveranno presto i primi fiori d’arancio gay friendly, col sindaco Leonardo Michelini pronto a sigillare i voti d’amore dei futuri sposi a nome dello Stato italiano.
Si dovrà aspettare però dopo Ferragosto e, tra ferie e uffici chiusi, come succede a ogni finale di estate a Viterbo, anche il dopo santa Rosa. Ma il grosso è stato fatto, ora c’è solo da oliare per bene gli ingranaggi della macchina burocratica.
“Il registro – dice in una nota Emanuela Dei, da anni impegnata nella lotta al riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali a Viterbo e provincia – , anzi i registri, perché sono due, delle Unioni Civili sono stati ordinati dal Comune di Viterbo. Senza di questi i matrimoni tra persone dello stesso sesso non si possono fare. La capo servizi demografici, Daniela Segatori, ce lo ha comunicato mettendo in evidenza che i registri devono essere quelli e non altri. Sessanta fogli di eguale grammatura prodotti dall’industria Fabriano”.
“I moduli ci sono – continua – la legge c’è, mancano solo i registi che poi devono essere vidimati dalla prefettura. Dopo Ferragosto dovrebbero arrivare e con le opportune modifiche al ‘software house’, ( il sistema operativo dell’ufficio anagrafe, ndr) , via alle iscrizioni”.
Utilizzo di registri cartacei che però risulta quasi paradossale, alla luce della riforma della pubblica amministrazione, che entrerà in vigore venerdì 12, e che eliminerà per sempre dai Comuni l’utilizzo del cartaceo in favore del digitale. Ma si sa, verba volant scripta manent, specialmente per questioni delicate come un matrimonio. Forse meglio non fidarsi troppo di bit, pixel, cloud e diavolerie varie.
“Tra l’ufficio anagrafe – prosegue la Dei – e lo Stato civile le forze attualmente produttive nel nostro Comune sono quattro, più una a tempo determinato. Tra matrimoni, divorzi, nascite, morti e ora anche le unioni civili, il lavoro che si accumula è tanto. Per di più, solo per due mesi, è stato assegnato un dirigente, il dottor Massimo Rossetti. Dopo di che non si sa chi si prenderà l’onere di orchestrare questo settore del Comune. Abbiamo chiamato più volte Rossetti per capire lo stato di avanzamento della questione unioni civili, ma non siamo mai riusciti a strappargli né una dichiarazione né un’intervista. Ora poi ci sono le ferie e tutto verrà rimandato a settembre, anzi no, più in là, dopo santa Rosa”.
“Intanto – conclude – , ai piani inferiori ci si dà da fare e tra carte e scartoffie c’è, nero su bianco, l’ordine di procedere per acquisire tutto la documentazione per unire in matrimonio due persone dello stesso sesso”.