Metti un paese ai piedi dei monti Cimini, aggiungi un museo, uno chef stellato, un piatto tipico, un progetto per la Colombia, un giovane e talentuoso architetto e un cielo d’agosto pieno di stelle. Il risultato? “Fieno sotto le stelle”’, si chiama. Ed è una cena di beneficenza a sostegno del progetto “Colombia: una casa per chi non ce l’ha”.
Giovedì prossimo, al chiostro del museo di tradizioni popolari di Canepina, si terrà un evento a dir poco eccezionale, che chiamarlo solo cena di beneficienza suona un po’ riduttivo. E non solo perché durante la serata si potranno assaggiare le eccellenze gastronomiche preparate da Salvo Cravero del Gambero Rosso (in collaborazione con Felice Arletti de “Il calice e la stella”), ma anche perché ci sarà l’entrata gratuita al museo e soprattutto la presentazione di un progetto benefico di scala internazionale a cui ha preso parte un giovane architetto del posto, Ottavio Minella.
“Esistono realtà che non conosciamo bene o di cui ne abbiamo sentito solo parlare, ma quando vai personalmente negli angoli più poveri del mondo, come nella cittadina colombiana di Tunja, poco distante da Bogotà, ti accorgi di quanto sia brutta, profonda e vera la povertà – spiega proprio Minella – E la situazione diventa ancora peggiore se le case non ci sono e quelle che stanno in piedi per miracolo, dati i terreni collinari impervi, sono pericolose e inabitabili. Intorno alle stesse inoltre ruota un gioco speculativo che alimenta criminalità ed emarginazione. Per questa serie di motivi abbiamo realizzato un progetto che potesse consegnare non solo case ai cittadini colombiani, ma anche un po’ di cultura”.
L’associazione no profit Aes, cioè Architettura emergenza e sviluppo, istituita e composta da docenti e architetti dell’università di Roma Tre, Adolfo Baratta, Fabrizio Finucci, Laura Calcagnini, Antonio Magarò e Ottavio Minella, in collaborazione l’Universidad de Boyacà, sta raccogliendo così contributi per la realizzazione di un progetto abitativo a Tunja. La somma totale confluirà in un fondo istituito per l’occasione il cui andamento è monitorabile su internet, all’insegna della massima trasparenza.
Gli aiuti economici permetteranno non solo di realizzare case, ma di dare vita, in loco, ad un vero e proprio corso “fai da te”. Ovvero si metterà in piedi una scuola edile rivolta ai cittadini colombiani che potranno così imparare a costruirsi da soli la propria abitazione. Si tratta di un sistema di costruzione innovativo e semplice da realizzare progettato dal gruppo di ricerca che consente inoltre di “tenere occupati e lontano dai guai” gli abitanti di Tunja.
“Il nostro progetto mira a migliorare la vita di quella povera gente da più punti di vista – conclude l’architetto -. Chiediamo a tutti di contribuire perché se la nostra idea funziona per la Colombia significa che può funzionare anche qui in Italia ad esempio, dove non mancano di certo zone abitative di degrado e dove la mancanza di case popolari è un problema sempre più attuale”.
La cena di beneficienza inizierà alle 19.30. Per le prenotazioni si può chiamare il numero 328 9024761 oppure inviare una mail a info@selvacimina.it.