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“Ma il Fleb non era un festival itinerante?”

Si torna a parlare del festival della letteratura. Sabatini chiede dimissioni Ravera

Daniele Sabatini, Cuoritaliani

Daniele Sabatini, Cuoritaliani

La struttura è dedicata al Neorealismo. Il contorno, invece, più che altro è surreale. Prima però le dovute spiegazioni, poi si procede col doveroso campanilismo.
Dev’essere sfuggito un qualcosina, laggiù, ai residente momentanei della Pisana. La Regione infatti ha ben pensato di inserire tra le righe del bilancio (che si sta discutendo in codesti caldi giorni) un discreto gruzzolo da dedicare al museo del Neorealismo di Fondi. E non quattro spicci, attenzione. Bensì mezzo milione di euro per tre anni consecutivi.
Viva la cultura, si direbbe. Era ora. Tutto molto bello. Se non fosse che il suddetto museo è stata già inaugurato. Vive dal lontano 2008. Quando il buon Marrazzo tagliò il nastro, con tanto di Gillo Pontecorvo ed Ettore Scola al seguito.
Sulla vicenda ha già scritto, e bene, Daniele Di Mario per Il Tempo. Ciò che però ha senso di approfondire, oggi, è il retroscena della faccenda. E qui entra in ballo il consigliere viterbese Daniele Sabatini. Colui il quale ha, come dire, tirato fuori in aula la patata bollente. Piuttosto, dopo la scoperta l’emendamento è stato ritirato. Tanto per far cronaca.
Comunque, Sabatini, aggrappandosi alla Cultura (non si era ancora detto, tale comparto risiede nelle mani di Lidia Ravera) è tornato a parlare anche del Fleb. Altro caso emblematico.
Il Festival della letteratura breve è stato tenuto a battesimo un anno fa a Tuscania (centrodestra). “E fino a marzo la Ravera ha lavorato per confermarlo lì”, apre il volto di Cuoritaliani. Improvvisamente però la manifestazione è stata spostata a Tarquinia (centrosinistra). Suscitando notevoli perplessità (per non parlare dei nervi scoperti che sono spuntati come funghi a Tuscania). Si è parlato dapprima di “scippo”. Poi si è passati alle “conseguenze economiche”, poiché il suddetto contenitore viaggiava intorno ai 100mila euro. Ed infine, ad acque ancora agitate, in Regione si sono giustificati rimarcando l’aspetto “itinerante” del pacchetto.

Lidia Ravera, Cultura alla Regione

Lidia Ravera, Cultura alla Regione

“Questo itinerare però non c’è sul bando – sempre Sabatini – e manco sul progetto e nemmeno sulla delibera. Insomma, il nostro pensiero malizioso è stato in un certo senso confermato. Ma più che buttarla sul politichese, vorremmo rimarcare un dato. Ma non era meglio inventarsi qualcosa di nuovo a Tarquinia e lasciare il Fleb a Tuscania?”.
La domanda rimane sospesa. Poiché la Ravera a carte scoperte è uscita dall’aula. Se ne è andata. E Cuoritaliani ne ha chiesto le dimissioni. “Lo faremo ogni volta che sarà possibile – chiude Sabatini – a partire da mercoledì. Non ci sembra questo un buon modo di amministrare, di essere i rappresentanti della popolazione. A prescindere dalle tessere e dai colori. La Cultura non dovrebbe guardare certi aspetti”.

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