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Ombre Festival, buona la prima

Successo e consensi per la rassegna organizzata dall'associazione Mariano Romiti

Maurizio Di Giovanni a Ombre Festival

Maurizio Di Giovanni a Ombre Festival

Va in archivio con successo la prima edizione di Ombre Festival, l’evento culturale organizzato dall’Associazione Mariano Romiti che dal 20 al 24 luglio ha riempito le piazze del centro storico di Viterbo di incontri con autori, concerti, spettacoli teatrali, dibattiti a cui ha partecipato ogni sera un folto pubblico. Loriano Macchiavelli, Maurizio De Giovanni, Petros Markaris, Giuseppe Ayala, Giancarlo Caselli, Magdi Allam, Margherita Oggero, Tony Laudadio, il mago Casanova sono stati solo alcuni degli ospiti intervenuti a Ombre Festival, oltre a tanti altri scrittori, giallisti e non solo, noti e meno noti. Notevole attenzione hanno riscontrato i concerti della Banda Musicale della Polizia di Stato e della Filarmonica Vejanese in Piazza del Plebiscito, altresì gremita per la serata in cui sono stati assegnati il Premio Romiti (vinto da Antonio Fusco) e il Premio Romiti Junior (vinto da Alice Fiorentini) dedicato alle scuole della Tuscia, una novità ben riuscita e destinata a crescere. Numerosi anche i visitatori della mostra di auto e moto storiche della Polizia di Stato allestita nel cortile della Prefettura.

Apprezzato l'intervento di Magdi Allam

Apprezzato l’intervento di Magdi Allam

“La soddisfazione per questa prima edizione è davvero grande – commenta Alessandro Maurizi, presidente dell’Associazione Mariano Romiti e direttore di Ombre Festival – e i risultati in termini di pubblico e interesse dei media lo dimostrano. Desidero ringraziare il Consiglio regionale del Lazio per il supporto dato, l’Amministrazione comunale, la Questura, la Prefettura e la Fondazione Carivit. Grazie anche a tutti gli imprenditori – una squadra di amici formidabili – che hanno reso possibile la realizzazione del festival, le forze dell’ordine, le realtà e le associazioni e i giurati – circa 200 – che hanno collaborato, tutti i volontari i quali, è bene ricordarlo, sono in gran parte figli di membri dell’Associazione Mariano Romiti, composta da poliziotti della Questura di Viterbo. Avevamo un’idea di festival e l’abbiamo portata avanti, vale a dire costruire una rassegna che fosse elegante e sobria: credo che ci siamo riusciti, per noi era molto importante”.

“Da parte mia – conclude Maurizi – ringrazio il direttivo dell’Associazione e la giornalista Cristina Marra, tutti hanno sposato subito e con entusiasmo il progetto. Un ultimo ringraziamento, il più importante, lo faccio al pubblico, a nome di tutto lo staff organizzativo: in queste belle serate non ha fatto mai mancare la sua partecipazione, un ottimo viatico per il futuro”.

 

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