Oggi alle 21 il Trio Metamorphosi (ex Trio Modigliani) sarà il protagonista del settimo concerto del Beethoven Festival Sutri, appuntamento di grande interesse e sicuramente uno dei più attesi. Il Trio, composto da Mauro Loguercio (violino) e dai fratelli Angelo e Francesco Pepicelli, il primo al pianoforte e il secondo al violoncello, è senza dubbio una delle più titolate e prestigiose formazioni italiane e si colloca oggi nel solco della più illustre tradizione da camera del nostro paese. Il Metamorphosi aprirà il suo concerto con il Trio in Mi maggiore Hob. 28 di Haydn, scelta che rivolge l’attenzione a due meriti non indifferenti del grande compositore. Uno è quello di annoverare tra le sue creazioni ben trentadue trii, capolavori cameristici di intrinseca ricchezza inventiva ed equilibrio strutturale, tutti composti nella piena maturità. L’altro è quello di essere stato maestro di Ludwig van Beethoven. L’incontro tra maestro e allievo avvenne nel 1792, e per due anni il genio di Bonn seguì a Vienna le lezioni del grande musicista austriaco che scrisse di lui nel 1793: “Avete molto talento, un’inesauribile ispirazione e pensieri che nessuno ha mai avuto. Voi mi sembrate un uomo con molte teste, molti cuori, molte anime”.
Di Beethoven il Trio Metamorphosi eseguirà l’Introduzione e Variazioni in sol maggiore op. 121a sul Lied “Ich bin der Schneider Kakadu”, opera che, scritta plausibilmente per solo pianoforte e successivamente trascritta in forma di Trio, rivela il gusto per le fioriture ornamentali tipico della variazione settecentesca. La seconda parte del concerto sarà dedicata all’esecuzione del Trio in re minore op.63 di Schumann, continuando idealmente il percorso nella sua anima tormentata e profonda che il Trio Metamorphosi ha iniziato nell’edizione 2015 del Beethoven Festival con l’esecuzione dell’op. 88 e dell’op.110.