«Finalmente un dato economico positivo». Dice Tonino Delli Iaconi, direttore di Unindustria Viterbo, commentando i dati sulla cassa integrazione del primo trimestre 2013. Positivo sicuramente perché il totale delle ore utilizzate (998.000) si è ridotto in provincia del 18,7% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, ma anche anomalo rispetto al resto del Paese. Perché mentre in tutta la penisola crescono cig ordinaria e straordinaria ed esplode addirittura quella in deroga, nella Tuscia è proprio quest’ultimo ammortizzatore sociale il meno utilizzato: tra gennaio e marzo il ricorso è stato esiguo (47.000 ore, in calo del 76,3% rispetto allo stesso periodo del 2012). Unica, anche in questo, la provincia di Viterbo pure se c’è (ci sarebbe) una spiegazione: la cigd è utilizzata soprattutto nelle situazioni di crisi della impresa di piccole e medie dimensioni, ma nel Viterbese si tratta di una realtà talmente ridotta da non poter riuscire ad attingere alle risorse messe in campo a livello nazionale.
Il calo maggiore si rileva per la Cigo (ordinaria) che scende del 19,6% attestandosi sulle 544.000 ore: 410.00 nell’industria e 134.000 nell’edilizia. Aumenta, invece, del 15% la Cigs (straordinaria) portandosi a quota 407.000 ore. Secondo Unindustria, quest’ultima variazione è dovuta quasi in gran parte all’emergenza commercio (94.000 ore) mentre nell’industria si registra un calo (312.000 ore). Si tratta di numeri che stanno ad indicare una frenata del ricorso alla cassa integrazione e non di una sperabile inversione di tendenza. Più precisamente di una ritrovata salute della nostra economia. Sospira Tonino Delle Iaconi: «Per la prima volta nel settore industriale le ore utilizzate per cassa ordinaria e straordinaria sono in ribasso ancor più di quella in deroga. Speriamo che il trend si confermi anche nei prossimi mesi».