“Caro signore, lei non ha capito che se abbiamo ritardo da Viterbo, e capita spesso, la coincidenza per Roma parte da Catalano in ogni modo. Gli ex 701, 703, 707, 711, 713, erano treni diretti da Viterbo che coprivano l’intera tratta fino a Roma; hanno studiato a tavolino questa mossa per sopprimere questi treni e per disincentivare gli utenti della tratta viterbese ad utilizzare la ferrovia”. All’interno di una carrozza della Ferrovia Roma Nord non è raro ascoltare questi discorsi che sintetizzano lo stato d’animo di tanti viaggiatori. Ora partono da Viterbo gli 801, 803, 805, 809, 811,817, 823: alcuni di questi treni danno all’utente della ferrovia pochi minuti per prendere il convoglio successivo diretto verso la Capitale. Se il ritardo è superiore a tre minuti, non c’è possibilità di scampo: si perde la coincidenza. Specialmente la sera, se il treno delle 21,12 arriva posticipato rispetto all’orario, il successivo parte comunque. Si arriva all’assurdo che, se il convoglio ove viaggi ha più di 3 minuti di ritardo, venendo da Viterbo, il treno che arriva da Roma e dovrebbe proseguire per Viterbo, lo fanno ritornare indietro. Quindi chi è diretto a Roma perde il treno con una semplice conseguenza: il viaggiatore o dorme a Catalano o torna a casa. Non ci sono alternative.
“Ma si può trattare così chi ha l’abbonamento annuale? Lo lasci a piedi… E’ da denuncia. Se facevano una cosa del genere nella tratta romana, non l’avrebbero passata liscia – continua l’interlocutore -. Con lo spezzettamento della ferrovia, l’hanno fatta grossa. Stanno creando disagi in tutti i sensi, ciò porta all’abbandono da parte dell’utenza. La regione Lazio, con la scusa di levare il rapido, cioè i treni diretti fino a Roma, ha fatto sparire i convogli con numerazione 700. Quindi hanno messo gli 800 da Viterbo fino a Catalano ed i 600 da Catalano fino a Roma, nonostante spesso sia lo stesso treno che fa Viterbo – Roma. L’hanno fatto col proposito di far vedere ai cittadini che i ritardi che c’erano prima, dovuti a tutte le anomalie che stanno sulla linea, guarda caso, con la bacchetta magica, ora sono spariti. Hanno allungato i tempi di percorrenza, soprattutto da Catalano a Roma. Perché lì non ci sono i rallentamenti esistenti nella tratta Viterbo – Civita Castellana, tante è vero che alcuni treni che partono da Catalano diretti a Roma sono costretti a fermarsi nelle stazioni perché sono in anticipo. Tra Faleri e Catalano la velocità è di 40 chilometri”.
Il viaggiatore misterioso non sa darsi pace: “Il treno che parte da Viterbo e arriva a Catalano molto spesso fa soste anche di mezzora a Catalano. Non è stato quasi mai investito un centesimo sulla tratta Civita Castellana – Viterbo: la stazione di Magliano Romano era stata completamente ristrutturata, l’hanno mandata in malora, stessa cosa per quella di Vallerano. Ripeto, è una cosa studiata a tavolino: si vuole smantellare la tratta Viterbo – Civita Castellana. Qualche lieve miglioramento c’è stato: alcune traversine e pali della linea di contatto sono stati rinnovati. Ma ancora c’è molto da fare: occorre urgentemente sostituire le traversine tra Faleri e Catalano, per far viaggiare i convogli oltre i quaranta chilometri e sostituirne parecchie su un ponte ubicato verso la stazione di Soriano nel Cimino”.