Riceviamo e pubblichiamo
Viterbo,4.11.24
Senz’altro era “bella”, come annotano alcuni cronisti, ma di lei non abbiamo alcun ritratto. documentato. Presentiamo pertanto quello simbolico di una nobildonna senza volto dedicato a Giulia Farnese. Lo facciamo anche per assecondare il mistero di un personaggio che non fu una donna comune, con il grande torto – da damnatio memoriae – di essere stata l’amante di papa Borgia Alessandro VI.
A distanza di cinque secoli dalla sua morte (1524-2024), il Touring Club di Viterbo, insieme all’Università della Tuscia, all’associazione Le Triolè e al “Comitato promotore Centenario” rende giustizia a Giulia Farnese, originaria della Tuscia viterbese, riconoscendone con una restitutio memoriae i molti meriti. Lo fa con una piéce musicale-teatrale che verrà data a Viterbo (Chiesa del Gesù) il 7 novembre alle ore 17,00 e a Roma (Sala Zuccari-Senato su prenotazione furiosiaffetti@gmail.com) il successivo 8 novembre sempre alle ore 17,00. La mattina del 7 novembre rappresentazione speciale per alcune classi del Liceo Musicale di Viterbo.
Fosca Speranza e Stefano Nazzaro danno voce ad alcuni documenti riferiti alla sua biografia selezionati da Pietro Riga dell’ateneo viterbese, il rapporto con la famiglia, il viaggio a Pesaro al seguito di Lucrezia Borgia, la controversa relazione con il pontefice Alessandro VI, la lunga stagione trascorsa nel feudo di Carbognano. Le letture saranno alternate a brani vocali e strumentali eseguiti dall’Ensemble “Furiosi Affetti” e tratti dal repertorio di danze, frottole e strambotti del Rinascimento con strumenti d’epoca (viella, flauto dolce, liuto) e una voce di soprano.
Appartenente ad una delle famiglie più influenti del tempo che ha anche dato un pontefice (Paolo III) e favorito un mecenatismo artistico di raro pregio non solo nel viterbese, Giulia da giovanissima ha avuto uno stretto legame col papa Alessandro VI Borgia che ha peraltro riguardato un breve periodo. Molto più intensa e oculata, dopo la morte del marito Orsino Orsini, la sua attività nel feudo di Carbognano dove ha dato prova di buone qualità nell’impresa agricola e nella crescita del borgo e di capacità organizzative e sociali. L’iniziativa è sostenuta da Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Fondazione Carivit, Ance Viterbo e Bcc Roma.