Redazione
Viterbo,19.11.24
Una volta il “vangelo” della classifica delle città italiane era quello del noto giornalone finanziario “Il sole24ore”, adesso, anche un media analogo, ha fatto altrettanto.
Parlimo della pubblicazione del rapporto sulla “Qualità della vita” 2023 che vede la Tuscia in arretramento, dal 70esimo posto del 2022 al 76esimo del 2023, quindi, nella seconda metà tra le 107 province italiane, ma con giudizio tra lo “accettabile” e “insufficiente”.
Un’altra “statistica” curata dalla ItalCommunications con la Università “La Sapienza” colloca la provincia di Viterbo nella fascia “discreta”.
Una Aurea mediocritas che però non soddisfa.
Un campanello d’allarme deve suonare per i nostri civici amministratori, non capaci dare un colpo di reni perchè sin dall’anno prossimo, non ci siano ulteriori perdite di classifica, anzi, miglioramenti.
Purtroppo risalire una china non è cosa facile ed immediata.
Tutti i parametri presi in esame per la Tuscia (per es. “Salute”, “lavoro”, “sicurezza”, “ambiente”) ,sono in un calo progressivo da un anno all’altro.
Si “salva” solo il turismo con un leggero aumento di classifica (63esimo posto), ma sempre nella seconda colonna della classifica.
Troppo poco per una provincia con elevata presenza di interessi turistici culturali.
Da osservare, comunque, che la qualità della vita nella nostra Italia è in generale peggioramento e, ciò, che fa meditare, è la differenza tra le province del Nord con quelle del Sud.
Mentre Milano è in vetta (ma la redazione di Italia Oggi è in quella città), Messina, Cosenza,Agrigento, Reggio Calabria, Caltanissetta sono agli ultimi posti.