Riceviamo e pubblichiamo
Viterbo,14.11.24
Venerdì 15 novembre alle ore 16.30 nella Sala Conferenze del Museo della Ceramica della Tuscia, Palazzo Brugiotti di Viterbo, si terrà il terzo incontro della rassegna Di grandi donne, di grandi uomini e di invisibili a cura di Rosella Lisoni, promossa da La Torre della Tuscia, con patrocinio della Fondazione Carivit e dell’Università degli Studi della Tuscia.
Sarà Alberta Aureli ha presentare il suo libro La Scomparsa edito da Solferino, in dialogo con Rosella Lisoni, con letture di Alfonso Prota e Miranda Bocci.
Una discesa negli angoli oscuri della nostra anima, la descrizione di un distacco dal mondo.
Nel 2017, in un laboratorio in via di San Francesco a Ripa, a Roma, il fisico quantistico Donato Lupi, studioso delle relazioni tra esperienza, corpo e mate- ria, realizzò una camera per le spettroscopie. La uti- lizzò con un abbondante campione di persone che avevano in comune un’inclinazione all’apatia, con l’idea di misurare il processo di depotenziamento del- la materia corporea, fino al suo completo dissolver- si. Portando quindi a un ideale compimento la ricer- ca alla quale Ettore Majorana si stava dedicando fino al 1938, prima della sua misteriosa scomparsa.
È questa la premessa a La scomparsa, romanzo d’esordio di Alberta Aureli edito da Solferino ne i Pavoni la collana diretta da Teresa Ciabatti.
Il romanzo, un noir introspettivo, narrato in prima persona, è il resoconto tragico e a volte comico della crisi esistenziale di una giovane donna impegnata a far luce sui desideri e sulle aspettative ancora possibili della propria esistenza. Un passo dopo l’altro, intenta in un percorso interiore e in uno esteriore nelle strade e nei quartieri di Roma che attraversa, rimette insieme i pezzi del suo passato recente e quelli del passato più antico, finché inatteso si manifesta un vecchio compagno di scuola, Dodi, che la attira in un misterioso laboratorio di spettroscopia, dove sta studiando la possibile correlazione tra la tendenza umana all’apatia e il depotenziamento della materia corporea. Così, nel tentativo di creare un mondo metaforico e fantastico, l’autrice ci avvicina ai disagi e alle solitudini del nostro tempo costruendo una storia di allontanamento dal mondo dagli esiti inaspettati.