Redazione
Viterbo,17.10.24
Si annunciano grandi cambiamenti nelle abitudini di consumo del gioco legale, con crescita esponenziale del gioco online e crisi del gioco fisico, in particolare per gli apparecchi da intrattenimento. È quanto emerge nel nuovo studio di settore condotto da CGIA Mestre con As.Tro “percorso di studio sul settore giochi in Italia”.
Il gioco cresce, rimpinguando le casse dell’Erario: “Al netto di un quadro estremamente disomogeneo, i dati fanno riflettere sull’importanza di un’industria che non va più sottovalutata ulteriormente” – commentano gli esperti di Slotmania.it.
I dati e i trend parlano da sé: il gioco online ha visto un raddoppio della raccolta, dai 36 miliardi pre Covid ai 73 miliardi del 2022. Il gioco fisico, invece, ha subito un’involuzione: “Il calo è stato evidente in questo caso, pari a circa il 16%. Si è passati da 74 a 62 miliardi, con il traino degli apparecchi da intrattenimento e delle VLT che negli ultimi 4 anni hanno visto uscire 9000 aziende e 1.2 miliardi di gettito erariale” – sottolineano da Slotmania.it.
Si tratta di uno scenario preoccupante, che evidenzia come il gioco fisico sia in affanno e sofferenza. Si tratta del gioco gestito nelle sale e nei pubblici esercizi dove si rispettano le regole e si tutelano i consumatori.
Il tutto potrebbe apparire un successo per chi ha creduto di operare negli interessi della comunità applicando le regole che, alla fine, si sono rivelate inefficaci e controproducenti: “Misure come distanziometro, limitazioni orarie, sono state fallimentari perché ad oggi i numeri dicono che la pandemia non ha ridotto il numero di giocatori, che hanno migrato online in un ambiente molto meno sicuro e difficile da controllare, oltretutto soggetto a irregolarità ed infiltrazioni illegali” – puntualizzano da Slotmania.
Quello del gioco online è un tema che fa discutere e che interessa le azioni di tutti i principali attori in causa di quello che dovrebbe essere l’iter riformistico previsto per il gioco, online ed anche fisico. Nei dati più recenti pubblicati da Repubblica.it è emerso che l’illegale conti oggi un flusso d’affari pari a 25 miliardi di euro, un danno per tutti, soprattutto per i giocatori.
Le difficoltà del settore fisico rischiano di creare un clamoroso effetto boomerang anche sull’occupazione: da qui riduzione di aziende e quindi di posti nel mondo degli apparecchi. Il sillogismo è chiaro: se mancano le aziende cala il gettito erariale.
Gli apparecchi di intrattenimento hanno concesso 5 miliardi e mezzo di gettito. Perdere queste risorse è un danno per tutti: “Occorre un cambio di passo, anche intervenendo sulla normativa. Il riordino che ci sarà dovrà essere omogeneo ed equo, rimuovere le disparità e generare equità tra i due settori” – concludono da Slotmania.