di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,23.10.24
L'”ombra” della Direttiva europea Bolkestein che impone la messa a gara europea le strutture ricettive balneari e, non solo,aleggia sulla testa degli imprenditori del turismo ed anche su quelle dei presidenti e consglieri dei circoli ricreativi sportivi la cui sede è in prossimità di acque marine,lacuali e fluviali.
Nella Tuscia, quindi, erano in pericolo i circoli della vela, del canottaggio e di ogni attività sportiva acquatica come da decenni svolgono sulle rive del mare e dei laghi.
Indubbiamente, la posizione geografica di alcuni di essi potevano far gola ad imprenditori esteri, pertanto pronti a far un ricco boccone delle strutture tenute in piedi solo dal volontarismo dei soci, sempre con mezzi finanziari deboli.
Pensate cosa poteva succedere a Roma dove sul fiume da oltre mezzo secolo esiste un nominato circolo sportivo poi seguito da altri che vantano essere fucina di atleti olimpici e non solo.
Una location a poco prezzo sulle rive del Tevere a buon prezzo certamente avrebbe invitato imprenditori asiatici a gareggiare, quindi far strame di un pezzo di storia della Città di Roma.
Anche nella nostra Provincia non mancano strutture sportive attive nella nautica agonistica ormai da sessantanni, vera palestra per neofiti della vela e del canottaggio e luogo di agonismo ufficiale nelle specialità veliche.
Vedersi “sostituiti” da occhiuti affaristi aventi programmi commerciali al posto di quelli sportivi non era proprio possibile.
E’ notizia di queste ore che l’azione del nostro ministro dello Sport Andrea Abodi con l’aiuto dei nostri rappresentanti al Consiglio Europeo, hanno ottenuto l’esenzione dalle “forche caudine” della Bolkestein per i circoli sportivi italiani le cui attività si svolgono nei pressi di acque.
Un vittoria dello sport, riconosciuto come valore costituzionale, ma soprattutto della ragione che non sempre sempra isprirare le decisioni europee. 24