Redazione
Viterbo,9.9.24
Per la provincia di Viterbo, prima tra tutte le altre per la produzione delle nocciole, si apre un nuovo fronte per la commercializzazione del prodotto per effetto di un recente accordo con quelle del Piemonte.
Quest’anno la produzione coricoloicola nostrana mostra un miglioramento di rese per ettaro, mentre quella piemontese un vistoso calo, si parla di perdite enormi di produzione. I cali di produzione in Norditaliasono stati determinati dalle bizzarrie metereologiche che hanno colpito duro il norditalia, lasciando indenne il centro. I raffinati sistemi di irrigazione dei nostri produttori dei Cimini hanno alleviato la sete delle piante e la famigerata cimice asiatica non è comparsa in modo importante da determinare danni alla cultura.
Il comparto della nocciola è in espansione in tutta la penisola, ma la qualità della nocciola Tonda gentile romana è indiscussa per la bontà e durabilità del prodotto stoccato al punto essere quella scelta e preferita dalle aziende trasformatrici di dolciumi.
Per una migliore strategia di mercato e per concorrere con la produzione estera turca, la Stelliferi&Viconuts di Viterbo (maggiore gruppo italiano di lavorazione della nocciola), aveva da tempo rilevato la storica azienda piemontese Barbero Nocciole. Ma non basta, anche il mondo agricolo cooperativo della coop Corifrut di Santo Stefano Belbo (Cuneo) è entrato far parte dell’azionariato della azienda viterbese capofila.
Un vero patto d’acciaio oggi lega i migliori produttori di nocciola nazionali, dando cosi fine alla “guerra” commerciale tra Piemonte ed alto Lazio