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Stasera: Teatro Romano di Ferento, in scena “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello

Un’antica rappresentazione

Riceviamo e pubblichiamo

Viterbo.7.8.24

Al Teatro romano di Ferento prosegue la stagione estiva curata da Patrizia Natale in nome e per conto del “Consorzio Teatro Tuscia”, col sostegno di Comune, Regione Lazio e ministero della Cultura.Stasera, alle ore 21,15, va in scena uno degli spettacoli più attesi: “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, tra i capisaldi della drammaturgia del XX secolo.Sul palco, Felice Della Corte, Silvia Brogi, Gino Auriuso, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi. La regia è di Claudio Boccaccini. Tra i primi esempi di “teatro nel teatro”, l’opera fa irrompere su un palcoscenico dove una compagnia di attori prova la commedia ‘Il giuoco delle parti’ dello stesso Pirandello – sei individui, un padre, una madre, il figlio, la figliastra, il giovinetto e la bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma. Tra gli attori e i personaggi si apre ben presto un contrasto insanabile.Gli attori, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei personaggi, i loro sentimenti fondamentali, il vero essere di ciascuno: il dolore della madre, il rimorso del padre, la vendetta della figliastra, lo sdegno del figlio. Sulla scena tutto appare falso. Fino all’ultima scena, in cui la storia finisce in tragedia. «Sei personaggi rileva Boccaccini – e molto probabilmente l’opera piu famosa di Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni. L’opera debutto nel 1921 al Teatro Valle della Capitale e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contesto violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”».Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, «e lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera. Quello che continua a stupirci e appassionarci in questa grande opera e altro: il “plot” ad esempio, che in Pirandello e sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione – conclude Boccaccini – e nelle trappole dell’animo umano”.

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