17092024Headline:

Il Comune si vergona di presentare l’intera “pista ciclabile” alla Commissione ministeriale per il collaudo

Un “pregio” tecnico: Ciclabile ad angolo retto

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,9.8.84

E’ prossimo l’arrivo in pieno agosto del perito ministeriale Claudio Ferrari che è incaricato collaudare l’anello ciclabile “realizzato” a Viterbo con i promessi fondi del PNRR.

Ma attenzione ! Il perito ministeriale non dovrà visitare l’intera “opera”, ma soltanto alcuni tratti realizzati.

E’ ovvio, che il Comune si è vergognato di se stesso per le sole strisce giallo rosse dipinte su strade cittadine ed oggi solo usate per parcheggio di auto e moto e che metta in mostra qualcosa di meno, ma massimamente inutile.

Quindi, degli oltre 4 kilometri promessi e spesi, soltanto il tracciato che riguarda il quartiere Pilastro (ma dov’è la pista in via B.Buozzi ?) ed il tratto in ripida discesa sulla Tangenziale Ovest sarà oggetto di collaudo; tutto il resto no.

Ed allora, come la mettiamo con i criteri del PINQuA che dovevano “elevare” Viterbo a capitale della qualità dell’abitare quando soltanto qualche centinaio di metri di pista ciclabile saranno ritenuti validi per il punteggio ?

Ma, sopratutto, che fine faranno i fondi del PNRR che dovevano assicurare sino ad un milione di euro l’intero completamento dell’anello ciclabile, quando potrebbe esserci un collaudo solo parziale, quindi dimezzamento del fondo PNRR ?

Di certo il Comune si è reso conto da se che le “altre” opere ciclabili nei quartieri Carmine, Murialdo, Ellera non sono tali, quindi non le ha fatte voluto far vedere al tecnico ministeriale.

Comunque, quest’ultimo, credo avrà difficoltà collaudare un tratto di pista c.d. ciclabile in pendenza, a senso unico (il tratto sulla tangenziale prevede solo discesa come indicato in loco), solo delimitato da pericolosi bordi che la separano dalla ordinaria corsia viaria e non già pista autonoma e sicura.

A questo punto, il Comune di Viterbo, con il suo Assessore e tecnici, ha toccato il fondo del ridicolo.

Accampa scuse che l’intero anello non sia stato realizzato quando ormai da tempo erano scaduti tutti i termini anche prorogati per il suo completamento e sopratutto, che le opere fatte,sono già da rifare.

Infatti, la “pista” appare già scolorita nelle tinteggiature giallo rosse ed in alcuni punti già risultanto saltati via gli “occhi di gatto” messi ai bordi.

Insomma, “l’è tutto da rifare”, ma con quali fondi ?

Ogni cittadino viterbese, già onerato di quasi sei euro pro capite per le spese fatte che sono a carico delle finanze comunali, non vorrei che lo fosse ancor di più per un’opera che non gli interessa e che nulla ha a che fare con il senso comune del benessere della vita e che se ne frega delle artificiose ed inutili “prescrizioni” del PINQuA.

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