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A Viterbo in centro storico avanza il deserto commerciale. Come e perchè

La futura “Città che muore”: Viterbo

Redazione

Viterbo,29.8.24

E’ ormai “certificato” che le attività commerciali, artigianali, professionali, ricettive e varie, stanno lasciando il centro-storico di Viterbo per accasarsi nelle periferie non sempre tali.

Di chi la colpa ?

Di almeno tutte le amministrazioni comunali da oltre trent’anni. Tutte queste Giunte, siano state esse di centro, di destra o di sinistra, tutte insieme hanno lavorato nel rendere il Centro di Viterbo un deserto.

Una Città che vanta 67,000 abitanti, ma in realtà molti di più per la presenza di istituzioni militari ed accademiche, non può rilevare che soltanto un decimo di questi 67mila sia residente in centro-storico.

Crediamo sia un primato nazionale, avere tanta disparità tra residenti in centro con le periferie..

Ma, ancor peggio, il centro storico, abbandonato dai suoi secolari abitanti, è oggi solo presenziato da stranieri.

I viterbesi fuggono. Non hanno parcheggi, non hanno servizi di smaltimento rifiuti, hanno strade disastrate, buie e,,,,,pericolose di notte per le scorribande di bande di ragazzacci. ed allora, si affitta la casa avita e si va ad abitare fuori

Idem, vale per gli esercizi commerciali.

Un cliente vuole avere un minimo di accessibilità al negozio, quindi un’area dove almeno fermare un veicolo per il tempo di un acquisto, la possibilità di passeggiare senza la sorpesa di essere borseggiato e cosi via.

Ma, tutto quaesto il centro storico di viterbo non lo offre.

Nessun programma da parte della attuale amministrazione comunale per invertire la rotta che porta Viterbo ad essere una città morta.

Le passate amministrazioni hanno dato la stura alla creazione di mega entri commerciali che hanno pure deturpato le immediate vicinanze alla Citta, quidi fatto edificre altrettanti palazzoni e di conseguenza, create le condizioni perchè molti negozi del centro abbiano preferito trasferirsi, per es al Riello, o all’interno dei centri commerciali la cui progettazione non ha fine (vedi ex mercati generali).

Per esempio, E’ mancata una programmazione commerciale nel nuovo quartiere di Santa Barbara, ottimo esempio di moderno quartiere decentrato, ma solo dormitorio, causa la pressochè assenza di attività commerciali che qui potevano avere sviluppo senza necessità di localizzarne altrove in danno del paesaggio e sottrazione aree agricole.

Nel frattempo, se non si da subito inizio ad una pòlitica di rivitalizzazione del centro che parta erogazione di servizi pubblici decenti, quindi da vantaggi fiscali per i proprietari degli immobili sia per tasse comunali che di altri servizi (per TARI, Acqua Talete) ed anche ad una liberazione
da lacci e lacciuoli burocratici che ne impediscano un moderno uso, degli immobili ad uso diverso, come commerciali, professionali o di ristorazione, il centro storico di Viterbo diventerà tra meno di un secolo una città che muore, ma, non una seconda Civita di Bagnoregio, ma un cumolo di macerie.

Nel frattempo, avremo una Viterbo Due con anonime costruzioni edili tutte uguali, forse efficenti per il green, ma senza anima.

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