di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,3.7.24
Abbiamo ricevuto da parte della LAV un loro delirante comunicato in relazione la ventilata ipotesi proposta dal Comune di Viterbo di iniziare presto la cattura e l’abbattimento dei cinghiali.
Ricordiamo da subito alla LAV che la cattura degli animali vaganti nelle città è un obbligo per le amministrazioni comunali, per le ASL e per le Forze dell’ordine, pertanto, in difetto, i dirigenti delle predette amministrazioni, commettono reato (omissione di atti di ufficio art.328 c.p.). Ogni condotta che contesta tale obbligo costituisce un altrettanto reato (art.414 c.p.).
Il Presidente nazionale Roberto Bennati è “uomo avvisato”
Quello che lamentano quelli della LAV, estensori del Comunciato stampa pervenutici, è la fine cruenta che sarebbe prevista per i capi degli ungulati catturati mediante sonnifero o gabbie, Un orrore, per loro abbattere selvaggina vagantie dannosa e pericolosa per l’ambiente e la socialità, ed altrettanto, pure, mangiarne le carni.
Da quando l’uomo è comparso sulla terra (oltre 30mila anni fa), la caccia è stata la prima esigenza per procurarsi il cibo ed ancora oggi, tutti noi, possiano vivere per effetto di abbattimenti di piante ed animali per la nostra sopravvivenza. Quindi, per la morte di un ciuffo di insalata e di un bovino, per es., possiamo continuare ad esistere.
Sempre nel Comunicato sopra citato (che non pubblichiamo per non far troppo ridere i nostri lettori) si legge che la caccia selettiva al cinghiale, benchè prevista non ha dato i frutti sperati, pertanto inutile la caccia.
Cito un dato, Nei boschi intorno Viterbo, cito a caso la Palanzana, quando la caccia al cinghiale era permessa, sia pure limitata dal 1 novembre al 31 gennaio successivo, una cattura media di 80 capi l’anno era quella che manteneva “regolato” il numero di cinghiali nella zona, ma, dopo l’istituzione del Parco regionale, quindi interdetta la caccia, si è sviluppato un enorme accrescimento di capi che poi vanno a scendere nei quartieri cittadini.
Conclusione, la caccia è l’unica arma per il controllo dei cinghiali.
Ogni altra ipotesi è fantascienza, come altrettanto fantascienza ritenere che il mancato rispetto delle norme ambientali sia causa della proliferazione di ungulati (vedi irregolare raccolta rifiuti, mancata pulizia dei giardini, mancata raccolta di frutti caduti a terra ed altro).
Le conclusioni che si traggono dalle righe del Comunicato LAV dove si afferma. “non possiamo sopportare che sia praticata l’uccisione ad esseri senzienti con diritto al rispetto della vita” dimostrano che i Soci LAV, per sillogismo, sono anc’essi bestie, perchè, come loro, sono esseri senzienti con diritto al rispetto ed alla vita.