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Passa il tempo, ma le libere Terme del Bagnaccio sono ferme. Il Comune di Viterbo non le vuole.

Redazione

Viterbo,15.7.24

Ormai è chiaro. Il comune di Viterbo ha fatto di tutto e continua a farlo: boicottare le Terme del Bagnaccio. Queste, sempre esistite sin dall’antichità, ne sono testimonianza la vicina costruzione romana detta la “lettiga” e la costruzione michelangiolesca delle terme del “Bacucco, ma per l’amministrazione comunale a guida Frontini, non ci sono terme oltre quelle blasonate.

In ogni modo si è “lavorato” per far prima chiudere ogni iniziativa spontanea di gestione termale con il pretesto di violazioni urbanistiche per l’erezione di qualche baracca, poi è stato promesso dall’omnipresente ed unico assessore parlante (Aronne) di una prossima subconcessione a quelle del Bagnaccio, ma ad oggi nulla.

Nel frattempo, la Sindaco svolazza qua e la a tagliare nastri inaugurali e nuovi impianti termali, lasciando in completo abbandono quanto sia di spettanza del Comune. Vedansi le “piscine Carletti” lasciate in abbandono per non parlare del parco del “Bulicame”.

Che pensare di questo ? Anche se a pensar male si fa peccato come dirre l’indimenticabile statista Andreotti, spesso ci si azzecca.

Appunto, inconfessabili interessi di qualcuno sedente all’interno del Palazzo dei Priori, fanno si che a Viterbo possano prosperare impianti termali di lusso, inaccessibili ai più, di converso, però,un tetragono impegno per distruggere le libere spontaneee iniziative termali che nel passato hanno attratto nel nostro territorio migliaia di visitatori.

La storia delle libere terme de “Le Masse di s.Sisto” al Paliano prima ed adesso di quelle del “Bagnaccio” ne sono la conferma.

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