Redazione
Viterbo,31.7.24
Tolto il cantiere dei lavori sulla piazza, ecco che si sono svelate le manchevolezze architettoniche dovute al “rifacimento” voluto dalla Giunta Frontini. Un altro capitolo del come la sindaco vuole smostrare la sua Città.
Sostituire i sampietrini con lastre di peperino nuove di zecca, quindi chiare e lavorate lisce, è, come già segnalato prima dei lavori, un insulto alla viterbesità che nelle sue vie storiche e nei suoi fabbricati fa mostra di materiale lapideo locale, grigio scuro, “sbrozzoloso”, pertanto una caratteristica dell’edilizia viterbese.
L’uso di peperino “moderno”, cioè, cavato diversamente dai siti classici intorno Viterbo e sopratutto lavorato non con macchine tradizionali, fa apparire un piancito stradale come fosse di cemento. Troppo paro, troppo preciso, troppo stucchevole, nememno sembra peperino.
Piazza del Plebiscito, per tutti noi, Piazza del Comune, appare una distesa di cemento, quasi un suolo industriale o di una città moderna.
Uno sfregio alla città di Viterbo vedere la sua piazza grande di città trasformata in un’area che appare più ad un parcheggio di supermercato che ad un salotto buono.
Si è “salvata”la stella pentalfa che, in occasione di un antico rifacimento del selciato in sampietrino, venne descritta da un anonimo operaio, ma sempre apprezzata per la curiosità simbolica che doveva tramettere.
Adesso. forse, per qunto scritto su queste colonne, almeno una delle tre stelle orginariamente disegnate con il sanpietrino, è rimasta.
Ma non mediante una tecnica come in precedenza, ma con una crittografia che forse non potrà durare.
Intanto, nel silenzio delle competenti autorità preposte alla conservazione dei beni culturali, prosegue lo sfascio culturale della Città di Viterbo.
Vedasi per oggi, la nuova sistemazione di P.zza Crispi.