Redazione
Viterbo,28.5.24
Il Presidente di Confragricoltura Viterbo-Rieti, Dr.Remo Parenti, ha nuovamente, come già in passato,,segnalato che il comparto agricolo della Tuscia sta subendo danni per colpa della enorme diffusione di cinghiali.
Ma, nessuna delle autorità comunali,provinciali e regionali gli da ascolto.
Nel frattempo, nell’inerzia di chi potrebbe provvedere, intere coltivazioni di mais, recentemente seminate, stanno subendo l’attacco degli ungulati e cosi nemmeno possono sviluppare. Non è perchè l’azienda del Dr.Parenti sia stata colpita, ma perchè a Lui pervengono lamentele degli associati imprenditori agricoli, ormi stanchi delle promesse di contenimento fatte dalle autorià amministrative. preposte.
Abbiamo letto di iniziative prese dalla provincia di Viterbo che ha anche un ufficio per la raccolta delle segnalazioni di presenza cinghiali e dei loro danni e di posa di fototrappole e programma di cattura ed abbattimento selettivo, ma in pratica, però non si è visto nulla.
Conclusione.
In Città lo scorrazzare dei cinghiali deve essere controllato dal Comune che l’obbligo della cattura degli animali vaganti, nessun provvedomento, in Provincia l’obbligo di regolare la presenza nelle campagne altrettanta inerzia e la Regione quella di normare in materia, solo provvedimenti senza poi applicazione,
Questo succede nell’anno 24esimo del terzo millennio.