di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,7.5.24
Certamente il bon ton non è patrimonio della sig.ra Frontini. Ce ne siamo accorti in occasione del funerale di Berlusconi quando si presentò in Duomo a Milano vestita di rosa con sopra la fascia da sindaco, o comunque in ogni occasione ufficiale dove sfoggia vistosi vestiti ed acconciature più consone ad una festa che ad un intervento istituzionale.
Ma adesso, addirittura, dopo che i suoi cittadini hanno sofferto un’evacuazione forzata dalle loro case durata un giorno intero anche con clima non perfetto, poi la perdita di un giorno di lavoro, ancor prima che la vita a Viterbo abbia ripreso normalmente, si da a gozzoviglia brindando a spumante, manco fosse carnevale.
Un grosso sgarbo fatto alla Città ed ai concittadini.
Anzichè ringraziare il buon Dio che a suo tempo fece scampare a Viterbo dagli effetti di un bombardamento rovinoso che qualora completato avrebbe cambiato il volto della Città ed oggi, il completamento di un’operazione pericolosa come il disinnesco di un ordigno arrugginito, ma sempre carico, ha preferito con alcuni, probabilmente quelli che erano nella Conferenza stampa tenutasi alle 17, stappare bottiglie di spumante alla barba di quanti alla stessa ora erano in strada per rientrare in casa.
Anzichè festicciole, stasera, in Duomo, doveva esserci un Te Deum di ringraziamento. Questo particolare è anche sfuggito alla Curia.
A questo punto il “personaggio” Chiara Frontini ha toccato il fondo.
Certamente, non rappresenta la Cittadinanza viterbese per ogni sua manifestazione pubblica.