di Andrea Stefano Marini Balestra
Parlare con l’arch. Aronne, al secolo assessore tuttofare del Comune di Viterbo, assomiglia ad un colloquio con un fantasista, un illuso, un cantastorie.
Di giorno in giorno il predetto assessore, l’unico nella Giunta che parla (ma gli altri che fanno ‘?) snocciola programmi, intenzioni e progetti per il miglioramento della Città manco fosse destinato a restare in carica a vita, quando, certamente, non lo sarà più tra tre anni e mezzo, senza rendersi conto che i bisogni di Viterbo sono ben oltre la realizzazione di un più ampio marciapiede attorno al perimetro delle mura o di piantunamento di qualche albero qua e la.
L’arch. Aronne, che si crede essere un Le Courbusier o un urbanista come Haussman a Parigi, emera i programmi per lo svipuppo “artistico” della Citta, ma, nessuna iniziativa propone per migliorare la vivibilità di Viterbo. Certo, che ritenere possano migliorare le condizioni di vita di una cittadinanza perchè solo si sono disegnate al suolo pretestuese ciclovie in saliscendi o ampliato un marciapiede in viale Capocci dove nessun viterbese transita, è un paradosso.
I fondi del PNRR che per alcuni sono una manna (sopratutto per le imprese che compiono i lavori), per Viterbo sono diventate una sciagura.L’impiego delle somme che verranno dalla Comunità Europea, di cui gran parte fornite dall’Italia, sono un prestito da restituire, quindi, dovranno i nostri nipoti pagare le stoltezze di averli spesi per un marciapiede, per una nuova pavimentazione in p.zza del Comune, per una ciclabile, quando, gli stessi fondi potevano essere spesi per realizzare opere pubbliche del titpo, completamento del “Semianello”, costruzione di nuove rotatorie, ampliamento strade e nuova viabilità in città e periferia, potenziamento del Servizio pubblico di trasporto, cura dei monumenti esistenti, etc.etc
Se le somme del PNRR fossero state impiegate per queste opere, veramente Viterbo poteva cambiare volto. Oggi, invece, come le opere in programma si vedono realizzare, assolutamente no.
Purtroppo la Città di Viterbo si trova oggi amministrata da fantasiosi personaggi, che pensano ad una città ideale che non potrà mai esserlo se non prima si vadano a risolvere i problemi del traffico automobilistico che strozza la città, il cui rimedio non è quello praticato di istituire soli divieti e multe), ma, per es., di parcheggi. per non parlare di sicurezza pubblica, raccolta rifiuti, cattura animali vaganti e….molto altro.
Queste, sono le “ordinarie” priorità, Tutto il resto potrebbe esserci dopo, ma, molto dopo.
Non si può essere ricchi del superlfuo, quando si è poveri del necessario.