di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,29.5.24
Spirato il termine fissato dal Comune martedi scorso per una “manifestazione di interesse” alla gestione del Campo Sportivo Rocchi, la curiosità era sapere chi avesse inviato in tempo il messaggio positivo.
Sino all’ultimo, nessuno, salvo la FederRugby, aveva fatto intendere che avrebbe partecipato, ma a certe condizioni.
Da parte della Faul Cimini, ora FC Viterbo, silenzio e riserbo. Erano solo trapelate indiscrezioni sull’interesse del main sponsor Camilli della FC Viterbo di avere per la squadra non solo l’uso dello Stadio ma anche del campo di allenamento Rossi.
Adesso le carte sono sul tavolo. Il Comune, se vorrà che un suo esclusivo bene, dopo la cessione di una parte dalla Regione Lazio, venga messo a “reddito”, dovrà necessariamente trattare con chi, che in passato, gli era stato negato un affidamento diretto, come del resto consuetudine del passato con la squadra rappresentativa della Città di Viterbo.
La Giunta comunale viterbese, che afferma, quando gli pare, di osservare la legge, ha fatto un classico giuoco dell’oca, cioè è tornata al punto di partenza. Però, nel frattempo, si è creato il danno che il campo erboso dello stadio si sia ridotto ad un campo di patate, gli impianti annessi cadere nel degrado, nonchè pure il campo di allenamento Rossi al Pilastro, ma, sopratutto, quello, di aver privato ai calciofili viterbesi lo spettacolo calcio per un’intera stagione.
Adesso, la forza “contrattuale” della Giunta nei confronti dell’unico soggetto che ha manifestato interesse alla gestione dello Stadio, è minima.
Bere o affogare. Questa è la condizione in cui si trova l’amministrazione comunale viterbese nella trattativa di concessione di un suo bene.
Per noi sportivi, però: “Fusse che fusse la vorta bona” per riavere il calcio in Città