di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,1.5.24
Essendo in anticipo nel rientro in sede dopo un viaggio in auto nelle Puglie, ho deciso salire a Chieti, città, che confesso, non avevo mai visitato.
Una normale giornata feriale mi ha accolto nella simpatica cittadina abruzzese affaciata sul mare con alle spalle le montegne innevate della Maiella. La sua latitudine pari praticamente quella di Viterbo che è al suo traverso verso Ovest, stessa quota,300 mt. stesso clima,entrambe città sedi di Università, solo un pò meno gli abitanti: 49mila, ma pari il saliscendi del centro cittadino, per cui nessuno va in bicicletta e nessuna amministrazione pensa realizzare “ciclovie”.
Ci ha colpito in avvicinamento al centro storico, che sorge su un cucuzzolo, la pulizia delle strade, niente erbacce, segnaletica stradale in ordine sia per quella verticale ed orizzontale e sopratutto la esistenza di un vero servizio pubblico di trasporto. Moderni filobus in tutta la città, frequenza del servizio capillare, uso di autobus elettrici in centro, fermate ovunque e, traffico automobilistico mai intasato.
Sembrava essere in una città svizzera, non nel centro Italia.
L’urbanistica difficile della città collinare appare qui “domata”, il centro cittadino, ha un ampio Corso (frutto di urbanistica piemontese dopo l’unità d’Italia) dove hanno sede raggruppati tutti gli uffici pubblici (Comune,Prefettura, Tribunale, Banca d’Italia) tenuti in perfetto ordine. Non si vede a terra nemmeno una cicca di sigaretta.
Beh ! Il paragone con la situazione attuale della Città di Viterbo è impietoso
Si facciano i nostri amministratori un viaggetto di 200 kilometri per vedere come sia tenuta ed organizzata una media piccola città di Provincia !
Poi ne riparliamo.