di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo.15.4.24
Di “regola” la stampa scrive e fa conoscere le “malefatte” dei tifosi di squadre di calcio, prima, durante e dopo le partite, ora finalmente, due righe per narrare il contrario.
Ieri, durante la partita di Serie A che si stava giocando allo Stadio “Bluenergy Stadium” di Udine tra la Roma e l’Udinese, è avvenuto il “miracolo” , cioè, che entrambe tifoserie, prima accese per sostenere i loro beniamini, abbiano di colpo taciuto. Un giocatore della Roma, per non ben chiaro motivo: malore improvviso, o per precedente azione giuoco, è crollato a terra praticamente inanimato.
E’ sceso il silenzio. Si è subito pensato al peggio per la prontezza delle cure prestate tra cui l’uso di un defibrillatore e poi il trasferimento fuori dal campo in barella del malcapitato.
Non si sono udite frasi del tipo: “devi morire, devi morire,etc…” ma commozione.
L’arbitro, dopo conciliaboli con i dirigenti delle sue squadre favorevoli alla sospensione dell’incontro i qual momento in parità (1 a1), ha fischiato la sospensione, quindi a data da destinarsi la fine della partita interrotta al 32° del secondo tempo.
Nessuna contestazione dagli spalti. Piena condivisione per la decisione presa che per i tifosi della Roma, costa un’altra trasferta in Friuli di 700 kilometri in una giornata forse lavorativa.
La posta in giuoco per le due squadre era importante. Per la Roma la rincorsa al 4° posto in classifica dopo lo stop della diretta avversaria Bologna e per l’Udinese la lotta per la salvezza.
Nonostante tutto ciò, dalle tribune, dalle curve, il silenzio e la commozione per quanto era avvenuto e per l’apprensione di conoscere le condizioni del giocatore romanista.
Finalmente una bella lezione di Fair play data da entrambe le tifoserie che fa dimenticare le “bravate” anche mortali che in passato si è stati costretti registrare sui media.
Che il calcio stia cambiando anche tra gli spettatori ? Un augurio per tutti e per lo Sport.