di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,3.4.24
Oggi è il tre del mese, il giorno nel quale, ormai da tempo, la sig.ra Gisella Cardia, sul sommo di una collinetta prospicente il Lago di Bracciano, cade in tranche ed efferma parlare con la Madonna.
Molte persone,devote, a questo punto, non è ben chiaro se della sig.ra Cardia o della Madre di Gesù. seguono l’evento che è anche occasione di raccolta fondi a favore di chi non è dato sapere.
Il Vescovo diocesano di Civita Castellana, a seguito di un’indagine canonica, ha decretato l’attività che si compie a Trevignano a guida della predetta sig.ra Cardia, come fuori dalla Chiesa, di conseguenza ha proibito agli ecclesiastici di praticare sacramenti e di celebrare la Santa Messa.
Pertanto, l’evento odierno del 3 aprile, potrà solo avere valore come un momento di preghiera, cioè della libera espressione di porsi a contatto con Dio che non può essere compressa, semmai agevolata, però,mai in modo assoluto, diversamente.
Il problema che si è posto nelle “visioni” mariane di Trevignano è la richiesta di denaro per sostenere un’opera che poi è risultata essere “privata” della famiglia della presunta veggente.
La vendita di beni sprituali è peccato di simonia per i cristiani e reato di abuso credulità popolare per il diritto penale italiano.
Conclusione. Ben venga un Santo Rosario in compagnia di persone in cima ad una collinetta, ma non sia questa l’occasione per credere ad apparizioni mariane e raccolta fondi.