di Adrea Stefano Marini Balestra.
Proprio non ci siamo caro Assessore Arch.Aronne. Hai certamente un’ideologia semitalebana che predica l’abolizione della mobilità urbana dei mezzi privati a motore, proprio a Viterbo che pare sia la più motorizzata d’Italia (quasi un veicolo per ogni abitante), ma tua ricetta di abolire parcheggi per scoraggiarne l’uso ha la stessa difficoltà di chi vuole spingere l’acqua in salita.
Innanzitutto si veda il perchè la città di Viterbo sia “infestata” da auto, furgoni, etc. e poi se ne traggano conclusioni. Il Comune di Viterbo si espande con le sue popolose frazioni sino a circa 20 km. dal centro. la sua popolazione vive lontano dal centro storico dove resistono ad abitarci si e no circa 7mila abitanti, quindi, mancando un vero servizio publico di trasporto, è giocoforza che chiunque, per ogni meritevole ragione debba servirsi degli uffici cittadini, ci giunga con proprio mezzo privato.
Ma costoro, dopo aver fatto lunghe code nei viali attorno alle mura, prima o poi ,dovranno lasciare l’auto, magari per procedere a piedi. Ma dove sarà possibile farlo dopo che in p.zza della Trinità, in via Matteotti, p.zza S.Faustino, P,zza Fontana Grande ed in parte p.zza della Rocca, Viale Capocci (alt.Porta della Verità) sono stati tolti posti auto peraltro pure tariffati a “strisce blu”.
Aronne dice di avere pazienza, perchè nel breve tempo, tutto sarà risolto.
Ma come non lo dice. Non risultando esserci progetti seri quali per es.un autosilo, un parcheggio interrato nei pressi del centro, ma solo spostando qua e la aree di parcheggio sempre esistite, il problema non si si risolve, anzi si aggrava e rende la città sempre meno vivibile, anche per la ormai avvenuta riduzione di carreggiata di arterie di scorrimento a scapito di fantasione piste ciclabili ed imposizione di sensi unici, veramente il caso da dire “unici” per la loro illogicità.
La sindaco Frontini, recentemente recatasi a Matera per prendere lezioni dagli amministratori di quella Città che ebbero il vanto essere stata Capitale europea per la cultura, dimentica, che proprio a Matera, città urbanisticamente difficile, proprio in occasione dell’evento, ebbero realizzare aree di parcheggio per le auto ed i pulmann dei visitatori, perchè proprio quegli amministratori presso cui la Frontini è andata a lezione, compresero l’importanza dell’uso dell’auto per pervenire alla visita di una città senza particolari vie d’accesso,come appunto Viterbo strangolata, solo per venire da Roma, da una una SR Cassia indecente ed un’autostrada lontanuccia.
I turisti a Viterbo vogliono stare comodi per visitare la Città, come i suoi cittadini abitanti fuori le mura, per entrarvi. Per es. la diffusione eccessiva di B&B, non è utile per un turismo di massa, perchè organizzatori di gite collettive, oltre l’uso del pulmann turistico, preferiscono usare per il pernotto i classici alberghi, dei quali Viterbo è deficitaria.
Ma, sintanto che non si faccia nulla per rendere ospitale la Città, Viterbo, anche per questo aspetto, mai potrà uscire dal “bozzolo” e restare un’espressione geografica.