Redazione
Viterbo.18-3-24
Innanzitutto, la speranza è che non sia mai Lei ad inaugurare ancora qualcosa perchè ormai la sua esperienza di Sindaco volge ai titoli di coda ma non per volontà di una minoranza in consiglio comunale troppo tiepida nei suoi confronti, ma per suo fatto e colpa.
Ella, signora Frontini, sabato scorso è andata in pompa magna a festeggiare l’apertura delle Terme realizzate dalla Famiglia Belli sulle ceneri di quelle ben conosciute come “Masse di S.Sisto” operative da oltre mezzo secolo tra Vetralla e Viterbo, cosi legittimando l’assalto dei “capitalisti” delle terme di cui Viterbo è già piena.
Ella, che ha magnificato l’impianto del Paliano (lontano da Viterbo circa 15 kilometri), come un elemento che pone la Città meta termale, quando, invece, sarà proprio il Comune di Vetralla a valersene,
Ella, ha dimenticato che accanto alle mura di Viterbo esiste un impianto termale realizzato tra le due guerre dall’INPS che giace abbandonato senza immediata programmazione di ripristino. Anzi. pare che la sottrazione delle acque termali che lo facevano funzionare siano sparite a favore dell’impianto privato sorto accanto. Tutto questo reso possibile da disinteresse del Comune per un suo bene posto a servizio dei cittadini.
Viterbo, città termale, tutto bene, ma una città per dirsi termale deve dare un’offerta variegata di termalismo.
Accanto ad impianti di lusso, attualmente ben quattro: Terme dei Papi, Terme Salus, Oasi e adesso Tuscia Terme, soltanto tre pozze in zona aeroporto, meglio conosciute come Piscine Carletti, svolgono un ruolo sociale. Il parco del Bulicame è abbandonato, le Terme del Bagnaccio, chiuse per volere comunale, quindi, per chi, non potendo spendere diecine di euro, c’è poca possibilità poter godere il tesoro sommerso di Viterbo.
Signora Frontini, perchè Viterbo possa chiamarsi città termale non basta che ci siano impianti di lusso, costosi per gli utenti, ma una serie di possibilità come del resto avviene negli altri celebrati siti termali italiani.
Si riaprano le Terme INPS, siano civilmente sistemata le zone attorno quelle delle Piscine Carletti e del Bulicame e sia concesso di operare per quelle del Bagnaccio.
Solo cosi potrà dirsi Viterbo Città termale.