di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,15.3.24
Non sarà il Prefetto che staccherà la spina alla consigliatura Frontini e, forse, almeno ad oggi (ma dopo le “provinciali”, qien sabe ?) che qualcuno ancora seduto in maggioranza, (magari quelli scampati alle promesse “botte”) vada a prendere appuntamento con il notaio per le dimissioni, ma di certo, per la popolazione viterbese, la fine dell’era frontiniana, è stata da tempo dichiarata.
Quindi, se non esiste nelle leggi che regolano la durata delle amministrazioni comunali una regola, come nel pugilato, che facoltizza l’arbitro di interrompere un incontro per manifesta inferiorità, moralmente, però, esiste e come.
Che l’attività amministrativa del Comune di Viterbo abbia raggiunto il ridicolo come peraltro pure scritto su media nazionali è cosa certa.
Non bastava alla Giunta Frontini costellare la città di striscie giallorosse per farle diventare piste ciclabili, non dotarla di veri parcheggi, di non mantenere in attività uno stadio per il calcio, non essere in grado di pitturare le strisce pedonali, di gettare al vento risorse per creare marciapede attorno alle mura, di creare fioriere che restringono carreggiate (di fatto diventate pattumiere) per poi, pure scoprire di esserci una polizia privata (Fabio Cavini, marito della Frontini) per risolvere le divergenze tra essa ed i suoi consiglieri comunali.
Dite Voi, cinque lettori di queste note, se non sia manifesta l’incapacità della Giunta e della maggioranza Frontini per governare una città Capoluogo.
Certamente, la ricca “paga” che spetta al Sindaco ed agli assessori (di cui qualcuno senza “ne arte e ne parte”) fa meditare per fare un passo indietro, ma per loro,tutti, dal punto di vista morale e politico, restare è un harakiri. Ammesso e mai sia concesso che l’attuale amministrazione comunale possa durare sino al termine del mandato, certemente impossibile una rielezione sia della Sindaco che altri della sua maggioranza per evaporazione del consenso, proprio determinata da accertata concreta manifesta incapacità, sarà difficile che qualcuno possa candidarsi altrove e proseguire un’attività politica.
Dignità, impone oggi, subito, di prendere atto che la cittadinanza viterbese ha già da tempo dato “pollice verso” , quindi, solo con dimissioni tempestive, potranno salvare la faccia sia nell’interesse proprio che della Città in rapido progressivo deperimento. qualora prosegua una scellerata consigliatura che potrà solo accrescersi ogni minuto fintantoche resti in carica la Sindaco ed il suo enturage famigliare.
Viterbo, non è la città dei balocchi, ha una tradizione di serietà consolidata nei secoli, non può essere zimbello a livello nazionale perchè governata da un gruppo manifestamente incapace di amministrare e di far politica.
Non sarà come può un arbitro di pugilato ad interrompere l’incontro per manifesta inferiorità, ma essendo certo che il proseguo della consigliatura non possa che peggiorare nel segno del diabolicum perseverare.
Per carità di Dio, si torni presto alle urne prima dello scatafascio.
Poi, non si dica che noi “l’avevassimo detto”