Redazione
Viterbo,1.3.24
Certamente esecrabile il mezzo usato dal cittadino scontento della chiusura delle terme del Bagnaccio, perchè, a parte l’aver usato una lettera anomima, l’ha corredata di maledizioni. Atto inammissibile di pessimo gusto.
In breve, spulciando nelle Chat dei social, non è stato difficile per gli inquirenti, identificare il mittente della missiva rimessa alla Sindaco, pertanto egli dovrà rispondere in sede di giustizia penale per quanto commesso. Certamente, se avesse usato altri mezzi, per es. una lettera aperta, un comunicato stampa ed anche un corteo di protesta per far ricordare a tutti il problema, tutto sarebbe ritenuto regolare e, magari, forse, miglior mezzo per raggiungere lo stesso scopo: far presente pubblicamente un problema non risolto dalla amministrazione comunale.
Però, però, però !
I contenuti della missiva incriminata, male espressi anche in lingua italiana, contengono verità e, di queste, la “parte offesa” Dr.ssa Chiara Frontini, non dovrà che tenerne conto.
Erano ormai anni che un impianto termale gestito da privati su loro terreno esisteva ed erano anni che migliaia di persone lo frequentavano senza mai creare problemi ne di ordine che di salute pubblica. Ad un tratto, si scopre che opere eseguite sono abusive, il prelievo idrico di acqua termale che sorge spontaneo sul territorio del Bagnaccio, abusivo e cosi anche la pretesa di un soldino per garantire la pulizia delle vasche, tutte circostanze che hanno determinato l’apposizione di sigilli sull’intera zona.
Damblè si è ordinato dal Comune di chiudere tutto, si adisce magistratura amministrativa per far cessare l’impianto termale spontaneo con l’immediata conseguenza di togliere ai cittadini ed ai turisti meno abbienti la fruizione del tesoro termale viterbese.
D’accordo, che qualche possibile forzatura da parte di qualcuno sia stata pure praticata negli anni passati, ma l’Amministrazione comunale, che proprio per bocca della Frontini, non ha esitato affermare che “forzature” siano state fatte in altre situazioni (vedasi negare alla US Viterbese 1908 ed alla FC Viterbo l’uso dello Stadio Rocchi) non può dare lezioni.
A parole si promette la pronta riapertura delle Terme libere del Bagnaccio, ma solo a parole, perchè, a tutt’ogg,i non risulta un quaalcosa che sia stato praticato in favore della ricerca di una soluzione.
Allora, senza dare nessuna giustificazione all’atto commesso dal mitente la ormai famosa lettera alla Sindaco, c’è da considerare che molti cittadini e turisti stanno lamentando l’inerzia del Comune che sollecitano perchè sia possibile per loro tornare alle “economiche” terme del Bagnaccio non essendo in grado sostenere le importante tariffe praticate dalle altre lussuose Terme viterbesi.
La differenza con il mittente della “letteraE e dei cittadini silenti ?
Nessuna, solo a parte del metodo usato per manifestare da uno, per tutti gli altri in silenzio è viva protesta della mancata pronta riapertura dell’impianto termale.