Redazione
Viterbo,14.2.24
Oggi, mercoledi delle ceneri, ma anche S.Valentino, inizia il periodo di 40 giorni che porta alla festa di primavera: domenica di Pasqua, ma ieri, in tutte le contrade della Tuscia sono andate in scena le manifestazioni carnevalesche. Lo stop di domenica per quelle di Ronciglione, Civita Castellana e Viterbo causa annunciato maltempo, poi non esistito, hanno concentrato tutto nel pomeriggio e nella serata di “martedi grasso”. Caratteristico nell’evento carnevalesco civitonico il rogo del “Puccio” che dichiara la fine del Carnevale.
Un’insolito inizio di primavera a metà febbraio ha aiutato la riuscita di ogni evento. Anche se mancato un pubblico domenicale proveniente da altri centri della Regione che si attendeva per il fine setimana, comunque, un oceano di cittadini di tutti i paesi dove hanno sfilato carri allegorici, majorettes e gruppi danzanti in un clima mite, proprio quello che sempre invidiamo in Brasile nello stesso periodo dell’anno.
Sarà o non sarà un bene o un male questo mutamento metereologico che ci fa assistere ad un anticlicione di tipo estivo in pieno inverno (anche se alla fine), ma di certo, per chi organizza feste di carnevale è stata una manna.
Disorientati gli agricoltori che non sanno come comportarsi per le prossime semine primaverili e per scelta di colture da praticare, ma non certo i realizzatori dei carri di carnevale che non hanno avuto il timore delle piogge che in passato hanno danneggiato le loro opere di cartapesta.
Cosi va il mondo, per una cosa buona, ce ne è un’altra meno. C’est la vie.
