Redazione
Viterbo,20.2.24
Una buona notizia, anche se in chiaroscuro, viene dall’indagine condotta dal CGIA di Mestre, che nel crollo di partite IVA a livello nazionale ha registrato nella Tuscia una perdita di circa 3mila unità nel settore del commercio e dell’artigianato (comunque il minore rispetto le altre medie province laziali, Roma esclusa), l’unico sorriso viene dalla agrcoltura che ha visto un incremento negli ultimi 8anni di 150 nuove aziende agricole-
Cosi la provincia di Viterbo si conferma il territorio dove l’attività agricola,nelle sue articolate varianti colturali, rimane quella che da secoli è stato l’assetto portante dell’economia dell’alto Lazio.
La Tuscia, perchè tagliata fuori a suoi tempi dalle provvidenze della Cassa per il Mezzogiorno, ha continuato investire nella imprenditoria agricola e di allevamento quindi, secondario il commercio, però,solo relegando al distretto ceramico l’industria, questa particolarmente florida negli anni della ricostruzione postbellica. Le crisi economiche succeduttesi nel tempo ed il colpo mortale della pandemia, hanno fatto strame di aziende diverse quelle agricole, quindi un vistoso calo di “partite IVA” registrato a livello nazionale. Chi più o chi meno, ogni provincia italiana ha subito chiusure di attività di lavoro autonomo diverso da quello agricolo.
Della perdita di aziende non è rimasta esente la Tuscia, che purtroppo, anche se in media nazionale, ha visto un calo nel settore dell’artigianato, cioè quel settore che era sempre rimasto presente accanto al terziario
Il fatto,però, che l’agricoltura abbia incrementato le iscrizioni come “partite IVA” consola. Infatti, molte delle 150 nuove aziende, anzi, in maggioranza di esse, è costituita di imprenditoria giovanile. Stanno sorgendo, proprio per le scelte dinamiche dei giovani imprenditori, aziende innovative, agili, pronte ad offrire sul mercato prodotti di nicchia, proprio quelli che sono vanto del nostro territorio.
Nella provincia di Viterbo, l’attività agricola si conferma, cosi come in passato, primaria, si, proprio quella impresa agricola, che crisi a parte, ha sempre dato sostentamento ed anche ricchezza ai suoi cittadini imprenditori agricoli e non solo. Il fatto che l’attività agricola interessi ai giovani è cosa buona e giusta e foriera di sviluppo.