Redazione
Viterbo, 29.1.24
Con enfasi si è sottolineato in tutti i media cittadini che Viterbo è entrata nella rete delle città storiche termali: la EHTTA – European Historical Thermal town Association ). Gioiscono i titolari delle Teme Salus (Governatori) e Terme dei Papi (Sensi), anche Terme Oasi (Barberini), ma non i viterbesi.
Il motto : ‘ Bisogna creare un’offerta turistica ad hoc”, però non soddiisfa la realtà.
A Viterbo mancano Terme pubbliche, si proprio quelle che gli antichi romani crearono dove i bagni erano in comune: patrizi e plebei di mescolavano nel piacere delle acque termali. A Viterbo, questa cultura è stata dimenticata. Solo impianti termali di lusso, praticabili da chi tiene portafogli gonfi, per altri: extra omnes.
Non può pertanto Viterbo essere città termale come Montecatini, Salsomaggiore e Budapest quando l’offerta termale e in poche mani.
Ridicolo da parte della Frontini parlare di portata storica del riconoscimento quando essa ed il suo staff non lavora perchè possano riaprirsi le Terme ex INPS e si boicottino libere terme, quind, sin tanto che cosi di ragiona, il termalismo viterbese può solo restare secondario.
Ci dica la signora Frontini se sta dalla parte dei suoi cittadini o della lobby delle Terme !
Pare proprio dalla seconda parte quando si fa guerra alla apertura di libere terme che già presenti sul territorio hanno dato incremento turistico.
Non si può parlare di Viterbo Città Termale quando l’offerta è limitata da fatti non tecnici, ma solo politici e burocratici