di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,19.1.24
Non basta il maldestro disegno di “autonomia differenziata” di concezione leghista che proprio in questi giorni si discute in Parlamento, che nei piccoli centri, un’ansia di autonomia prende corpo.
A nord del Lazio, nella che fu una volta la Provincia di Roma, ora denominata Roma Città metropolitana per un’altra maldestra innovazione di anni fa, nel nord della provincia romana erano dapprima solo 8 comuni a reclamare l’uscita da Roma, adesso,sono diventati il doppio.
Lo scrivemmo su queste colonne lo scorso 28 Novembre 23 (Anche le pulci hanno la tosse …..) e sin dal giorno avemmo motivo di scherno per l’iniziativa peraltro promossa dal sindaco di Santa Merinella, sig. Tidei, che proprio mal sopporta che lui sia un sindaco di un comune di serie B “sottoposto” a quello di Roma.
Mercoledi prossimo, quindi, riunione carbonara dei 15 sindaci ribelli a Roma, che auspicano la costituzione di 4 macroaree di cui una che comprende: Civitacecchia, Tolfa ed Allumiere, un’altra: Bracciano, Trevignano, Manziana, Canale Monterano ed un’altra i comuni del litorale viterbese: Montalto,Tarquinia e Monte Romano.
Come si può subito osservare la confusione è grande, perchè, includere comuni inseriti non nella Città Metropolitana di Roma, ma della Provincia di Viterbo, proprio con ci azzecca.
Sotto, sotto, c’à la volonta di creare una nuova provincia nel Nord del Lazio quando questa già esiste ed è la Provincia di Viterbo.
I sindaci promotori dell’iniziativa vogliono creare un altro carrozzone provinciale. E questi carrozzoni, sono proprio graditi alla sinistra, ma sgraditi ai cittadini che e dovranno pagare le conseguenze di tasca loro.