Redazione
Viterbo,18.1.24
La sindaco proprio non avrebbe mai voluto trattare in Consiglio comunale la “questione” Stadio Rocchi, proprio per non dover confermare le proprie incapacità di gestire un affare ordinario, ma, è stata costretta dalla richiesta dei consiglieri di minoranza cui si sono aggiunti il suo ex Bruzziches e Letizia Chiatti ancora sempre incerta sul suo restare in maggioranza o meno.
Nell’affollata zona del publico c’era questo pomeriggio il meglio della tifoseria organizzata viterbese: la signora Paola Piacentini (la famosa signora “Maria”che avrebbe fatto “du cojoni” alla Frontini) e l’avv. Luca Mecarini.
In poche parole, dopo le enfasi di rito e precisamente che per i viterbesi lo Stadio Rocchi è da sempre il tempio del calcio a Viterbo e che l’impianto non possa consentire altro che partite di questo popolare sport, perchè, anche a Viterbo per i colori gialloblu, a prescindere le proprietà delle succedute società ed molteplici tornei calcistici giocati nella lunga storia del calcio viterbese, per molti cittadini la squadra gialloblu è una fede.
Espressa, senza perifrasi, l’intenzione dei tifosi di trarre in giudizio gli attuali amministratori per danno erariale perchè è ormai evidente che sia l’impianto principale di via della Palazzina (Stadio Rocchi) che il campo di allenamento del Pilastro (Campo Rossi) versino in stato di abbandono e che un’ingente spesa sarà necessaria per un ripristino. L’abbandono delle strutture, ormai insusate da circa 9 mesi, hanno danneggiato tribune, spogliatoi, sala stampa e soprattutto il terreno erboso di gioco.
Ovviamente, più tempo potrà passare prima che gli impianti vengano assegnati ad una società di calcio, più danno ci sarà, quindi, ovviamente maggiore il dano che gli amministratori comunale dovranno risarcire.
Vediamo cosa accadrà nel prossimo futuro cioè, se il Comune, dopo aver regolarizzato con la Regione il passaggio dell’intera proprietà (cosa che non appare sia ancora avvenuta) vorrà bandire nuovamente una gara per l’assegnazione. Non sarà possibile certamente in tempi brevi per la indecisione ed incapacità di chi dovrebbe provvedere.
“A buon intenditor, poche parole”
