di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,27.1.24
L’avv.Enrico Mezzetti, attuale presidente locale della ANPI (Ass.Naz.Partigiani d’Italia) non perde mai l’occasione di fare outing per rovinare qualsiasi commemorazione.
Fece scalpore un 25 aprile di anni fa quando il suo discorso offensivo nei confronti dei militari, determinò l’abbandono di alcuni ufficiali dal palco, che adesso Mezzetti si è ripetuto.
Ieri, in occasione della celebrazione del Giorno dell Memoria svoltosi a Viterbo presso Porta della Verità, dove abitava una famiglia ebraica nei famigerati anni 40, ha affermato davanti alle autorità presenti che furono proprio i viterbesi a denunciare la presenza di questi ebrei in città e ed determinarne la cattura ed il successivo invio presso un campo di concentramento.
Un’ offesa al popolo viterbesieche non si può ammettere.
I viterbesi, tutti, sono una popolazione tranquilla, proprio quella che durante il biennio 43/45 ha collaborato alla liberazione, quindi, non solo ostacolato i movimenti partigiani e, poi,….figuriamoci se denunciare i propri cittadini alle autorità tedesche.
Non risulta da alcuna parte che furono delatori alcuni viterbesi e che proprio in virtù di tale delazione la famiglia Anticoli e Di Porto (unica forse a Viterbo di religione istraelita) fu catturata e mandata a morire.
Un’infamia dell’avv. Mezzetti di soltanto pensare ad una cosa simile.
Un’ennesima brutta figura del presidente locale ANPI che, proprio essendo nato nel 1943, non poteva sapere come le cose fossero andate e sopratutto non aveva potuto partecipare al movimento partigiano, che oggi rappresenta dopo 80anni, perchè all’epoca era infante.