Redazione
Viterbo,12.1.24
La simpatica pièce teatrale “Che disastro di commedia” scritta nel 2012 a tre mani da Henry Lewis,Jonathan Sayer e Henry Schield, rappresentata recentemente anche all’Unione di Viterbo, ci fa pensare al disastro di amministrazione Frontini solo dopo meno di due anni dal suo inizio.
Come i commedianti nel “Che disatro di commedia”, da principio dilettanti attori nel teatro amatoriale, per un colpo di fortuna, scelsero di voler salire in alto programmando uno spettacolo che però si rivelò un flop.
Appunto, la Frontini ed i suoi, dilettanti di politica, capaci di strillare quando erano all’opposizione, vinsero la “lotteria” del Comune non per loro merito, ma per errori della maggioranza dell’epoca che si ritirò sull'”aventino” spalancando le porte al Movimento 2020 che venne votato dai viterbesi non per i suoi meriti, ma per non vedere più un’amministrazione di sinistra ed un’altra poco coesa di centrodestra.
Tra i due litiganti, il terzo gode, si dice, però anche: tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il mare. Proprio vero, l’autostrada per la conquista del Comune da parte di Chiara Frontini è stata per la incapacità di forze politiche locali di coordinarsi e lo scoramento dei cittadini per le scarse prestazioni offerte dai precedenti sindaci. Pero, poi, alle tante promesse, nessun risultato. nessuno.
Infatti, siamo caduti dalla padella alla brace.
Come nella commedia succitata, come i protagonisti, attori amatoriali, non furono capaci gestire la fortuna capitata, cioè mandare in scena un’opera importante, altrettanto lo è per la Giunta Frontini, nata più per rabbia che per convinzione, anche se le avvisaglie di poca serietà amministrativa trapelavano già in campagna elettorale.
Adesso, proprio in prossimità di elezione provinciali, non è possibile mantenere sul più alto scranno del Comune, chi tenta anche una pure scalata in Provincia (Viterbo per il numero dei suoi abitanti, pesa nell’elezione provinciale di secondo grado) rendendo possibile che i danni provocati alla Città di Viterbo si possano estendere in Provincia, proprio, se “personale” dello stampo Chiara Frontini, siederà anche in Palazzo Gentili. Sarebbe la fine della Tuscia.
Qualcuno si muova, ormai accertato lo stato di sfascio della Città di Viterbo si dia un colpo di reni perchè questo possa presto cessare.
In maggioranza qualcuno sta avvertendo il malessere che circola in Città ma non ha coraggio, come Bruzziches, di staccare la spina e cosi porre fine ad un’esperienza politico amministrativa disatrosa.
Non vogliamo credere che tra il Capo (sig.ra Frontini) ed i suoi eletti in Comune ci sia un patto di ferro, e, se dovesse esserci, costoro considerino che il favore elettorale che ebbero, non sarebbe mai ripetuto, anzi, avendo perso credibilità saranno fuori da ogni avventura politica ,
Pertanto, lo scollamento tra “paese reale” (Citta di Viterbo) e “paese legale” (Giunta Frontini) è ormai netto, per cui, restare attaccati ad una “ormai” fittizia seggiola è atto di arroganza nei confronti dei cittadini elettori. Facciamola finita subito ed avremo anche salva la Provincia se disgraziatmente possa essere rappresentata dagli stessi disastrosi dilettanti politici della Città di Viterbo.