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Prosegue a distanza il duello tra Coldiretti e GIS sulle fonti rinnovabili nella Tuscia

C’è un prato sotto le pale eoliche

Redazione (il nostro punto di vista)

Viterbo, 19-12-23

Botta e risposta tra la Presidente di Viterbo della Coldiretti dr.ssa Ranucci ed i responsabili della Associazione GIS (Gruppo impianti solari) circa l’installazione nella tuscia di impianti eolici e fotovoltaici su terreni a vocazione agricola.

Mentre per la Coldiretti, per bocca della presidente Ranucci, la tuscia è satura di impianti di produzione energetica solare ed eolica e non può sopportare altri impianti, in particolare quelli progettati nella zona di Tuscania dove vi è un progetto di mega pale eoliche altre sino 200 mt., di converso la GIS conferma che la sottrazione di superficie agricola, proprio, negli impianti eolici è minima e comunque gli impianti avranno sede in terreni dove l’agricoltura intensiva non è presente per particolari conformazioni del terreno.

Un lotta aperta tra sostenitori dello sviluppo energetico ed agricoltori che vedono scomparire terreni fertili in favore della produzione elettrica.

Difficile dare una ragione ad uno o all’altro. Di certo c’è che il reddito agricolo italiano, in particolare nelle zone della Maremma laziale, è modesto per la tradizionale coltura dei cereali i cui mercati internazionali sviliscono i prezzi alla peroduzione e scoraggiano la prosecuzione dell’attività agricola, proprio anche nella previsione dell’entrata nella comunità europea della Ucraina che determinerà la caduta dei prezzi del grano, non solo tenero, ma anche duro.

Gli agricoltori sono ad un bivio, Meglio affittare ad imprenditori dell’energia che continuare a faticare per la produzione agricola.

Ma, sopratutto, vi è la necessità molto maggiore di produzione energetica e questa, purtroppo, diventa primaria rispetto l’attività agricola. L’Italia ha sete di energia per il rilancio e per lo sganciamento delle fonti fossili tutte di importazione.

Se ne faccia una ragione la dr.ssa Ranucci, che se proprio vuole sviluppare l’attività agricola si dia da fare perchè il reddito agricolo italiano sia salvo, anzichè in progressiva decadenza come oggi si registra. Per far questo serve un’azione politica nazionale nei confronti dell’Europa, non sterili lamentele perchè si stanno sostituendo alle spighe di grano le pale eoliche

Il discorso vale anche per l’Unione Agricoltori.

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