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Ma che fine farà il “colosseo” del Riello ? Resta solo di abbatterlo, almeno in parte

Scandaloso che esista un'"incompiuta" di tali dimensioni in Città

Il “colosseo” di Viterbo, visto dal drone

Redazione

Viterbo,5.12.23

Si erge come uno scheletro sinistro di cemento, con cadenti ponteggi, spuntoni di ferro ed ammalorata recinzione che non impedisce,però, a qualcuno potervi entrare, quello che doveva essere un mega centro commerciale, un loft alberghiero, uno spazio fitness (pista per running al piano superiore aperto, una piscina profonda per scuola sub, etc.), appena fuori dalle mura, in zona Riello, dietro il Tribunale e nei pressi del campus universitario.

Le cronache giudiziarie anni fa hanno parlato del fallimento della Società costruttrice, la Polonord riferentesi all’imprenditore Pietro Ferri ed ad altre vicende correlate, nonchè dei tentativi di vendita all’asta del colosso edilizio incompiuto, tutti senza esito.

Il “mostro” resta e fa brutta mostra di se ormai da oltre quindici anni.

Non certo un bel biglietto da visita per la città la visione di un rudere proprio all’uscita nord della Superstrada, ma soprattutto un pericolo per la adiacente viabilità in ipotesi di possibile collasso della struttura.

Infatti, la erigenda costruzione si eleva per diecine di metri dal suolo, ma questa costruzione, rimasta allo stato di cantiere, non messa in sicurezza per il termine dei lavori e per il mancato completamento delle strutture in cemento, ha un imminente pericolo di rovina.

Nessuno per il Comune di Viterbo ha chiesto e fatto nulla perchè sia possa risolvere in qualche modo la vicenda, il cui esito, nell’impossibilità tecnica di riuso della struttura edilizia progettata in modo avveniristico per scopi specifici, non consente altra possibilità di sistemazione.

Va quindi demolito tutto, raso al suolo. Ma a spese di chi ?.

Certamente l’area dove insiste il cosi chiamato “Colosseo” (per la sua struttura tondeggiante a chiocciola) è interessante e certamente ha un interesse urbanistico, però, qualsiasi intervento sul sito presuppone la demolizione integrale del fuori terra, forse possono “salvarsi” i tre piani interrati, sempre che le strutture siano ancora idonee.

Nessuno dei programmi recentemente presentati per la sistemazione urbana cittadina da parte dell’assessore arch.Aronne ne ha fatto menzione, però la cittadinanza viterbese non può aspettare ancora di vedere nelle immediate vicinanze del centro una struttura cadente che quasi appare un sinistro presagio ad un altrettanto declino urbano.

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