Redazione
Viterbo,6.12.23
La guerra al coregone (coregonus lavaretus) lanciata dalla Regione Lazio qualche anno fa ha avuto finalmente esito positivo per i pescatori del Lago di Bolsena dove la pesca a questa particolare specie ittica ha il massimo dell’attività, perchè gran parte del pescato nel lago viene esportato al Norditalia dove ci sono difficoltà ottenere un buon pescato causa inquinamenti, Il Lavarello, cioè il coregone, è un pesce pregiato nella cucina lombarda.
Motivo del divieto di ripopolamento nel Lazio era una normativa europea che probisce la proliferazione di specie animali alloctone nei territori della comunità, ma detta disposizione, relativa ai pesci, da subito apparve ridicola e tardiva quando la specie ittica del coregone risulta immessa nelle acque del Lago di Bolsena, Bracciano e Vico alla fine dell’800.
Pertanto, da oltre un secolo questo pesce si è naturalizzato nelle nostre acque e ha costituito la più importante forma di pesca commerciale dei nostri territori.
La disposizione della Regione Lazio, costrinse la chiusura degli incubatoi esistenti a Bolsena e Capodimonte, quindi, subito ne ha sofferto la quantità pescato, perchè da oltre ventimilioni di avannotti che erano ogni anno erano immessi nel mese di gennaio nella acque, si era praticamente scesi a zero, Soltanto di nascosto alcuni pescatori martani erano riusciti a ripopolare un po.
Certamente aver proibito la coltura del coregone, un pregiato salmonide di colore argenteo, che vive nelle profonde fredde acque del lago che si nutre di plancton, non aggredisce altre specie e sopratutto è il re nella cucina dove viene chiamato amichevolmente la spigola d’acqua dolce, è stata una scelta sbagliata che, adesso però viene emendata.
I nostri pescatori tirano un respiro di sollievo ed il PIL della provincia di Viterbo un aumento in percentiuale.
Merito del ministro Pichetto Fratin e del governo Meloni
Riportiamo il comunicato stampa pervenutici dall’on Gasparri
“La deroga della direttiva europea che stabilisce il divieto di ripopolamento di specie non autoctone è una notizia molto positiva per il lago di Bolsena e per l’economia locale legata alla pesca del tipico e tradizionale pesce coregone.
Personalmente mi sono recato più volte sul posto dove ho incontrato i pescatori, le associazioni di categoria ed i ristoratori, per accogliere le loro istanze.
La decisione del ministro Pichetto, che ringraziamo, arriva a scongiurare una crisi in atto e conferma gli impegni che Forza Italia aveva preso con il territorio, con i cittadini del Lazio e del lago di Bolsena.”