di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,30.11.23
Nelle comiche dell’attività della Giunta Frontini ormai ampiamente accertate nei 30 mesi di consigliatura, mancava quella dell’outing dell’assessore Aronne, peraltro pure delegato allo sport per il suo trascorso di arbitro internazionale di basket, che afferma non esistere il calcio a Viterbo.
Evidentemente l’architetto Aronne non conosce la storia dello sport Viterbese e pertanto lo rimandiamo alla lettura del libro !”Quarant’anni di calcio viterbese 1924-1963 scritto a quattro mani da Arduino Camilli (detto Finestrella-e Giuseppe Mascolo (Edizioni cultura Viterbo 1979).
Bene, il calcio a Viterbo è nato nei primi anni del secolo scorso e subito si è organizzato per giocare sul campo in terra naturale nel luogo dove oggi è Via Genova. Nel primo dfopoguerra, nel 1919, Giuseppe Vismara fondò la U.S. Viterbese e da li è partita la “storia” del Calcio viterbese sino ad oggi.
Una squadra di calcio cittadina a Viterbo esiste da oltre un secolo ed è da oltre un secolo che il calcio si giuoca in città. Nonostante la presidenza della squadra cittadina fosse andata per la presidenza negli anni passati ad importanti imprenditori viterbesi, citiamo solo a caso Igino Garbini Filippo Cecchetti, Tiburli, Costantini, negli anni 30/40, poi nel recente a Camilli, mai, però, una “Viterbese” entrò nel calcio che “conta” (serie B o serie A). dell’epoca. L’mpianto dove giocare trasferitosi dal prato dell’odierna Via Gebova per passare al Tomassucci, fu definitivamente realizzato nel 1930, per interessamento del federale avv.Zampi,
Viterbo ebbe uno Stadio, si chiamò “Campo sportivo”. L’inagurazione vide la vittoria della OND Viterbese che segnò il primo alla “Palazzina” contro l’Acquapendente.
Da allora, si è giocato sempre alla”Palazzina”,
Ci voleva solo la Giunta Frontini per impedirlo !
L’assessore Aronne ha accusato i dirigenti della U.S. Viterbese prima, poi della FC Viterbo che entrembe avevano fatto richiesta della concessione, di non avere titoli, quindi non essere in grado di mantenere una logica aziendalistica nella conduzione delle società calcistica, quindi, inaffidabili per ottenere l’esclusiva dell’affidamento di uno stadio.
Aronne non si rende conto che lo sport non è solo un’attività aziendale, ma soprattutto un’attività ludica, per cui l’equazione costi ricavi non va applicata. In ballo c’à la filosofia dello sport, del divertimento per gli spettatori e per l’esercizio fisico degli atleti.
Nonsi capisce quale futuro voglia la Frontini dare all’impianto di Via della Palazzina, ormai di totale proprietà comunale. Pare si voglia trasformare in una specie di Carnegfie Hall viterbese per uso di spettacoli musicali all’aperto ed altri impieghi assolutamente incompatibili con quelli previsti dai progettisti e reralizzatori del Campo sportivo ormai quasi cento anni fa.
Lo “Stadio Rocchi”, come oggi si chiama, esiste da sempre in via della Palazzina come impianto per il giuoco del calcio e per solo il calcio deve essere utilizzato ancorchè nell’attualità il calcio viterbese sia solo presente in campionati secondari, ,però, nessuna squadra potrà aspirare a promozioni in difetto del supporto dei suoi tifosi.
Impedire che squadre cittadine di calcio possano giocare in casa nella loro Città soltanto una politica di sfascio della Città di Viterbo praticata da Frontini & C. lo poteva conserntire