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Non c’è niente da fare, Viterbo ed i suoi cittadini sono, e vogliono restare retrivi, ma, nel XIII° secolo, non lo furono

Come al solito, Viterbo resta a "bocca asciutta"

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,12.11.23

Il filosofo Hegel ha parlato dello “Spirito del popolo”, cioè quel sentimento che si incarna nel popolo e che nel tempo rappresenta la sua supremazia rispetto ad altri. Indubbiamente, lo “spirito del popolo” hegeliano si incarnò anche nel popolo viterbese nel XIII° secolo quando la nostra Città ebbe il suo massimo fulgore ed importanza mondiale per quell’epoca.

Indubbiamente i viterbesi di allora erano ben diversi dai viterbesi di oggi. Essi hanno oggi perduto lo spirito del popolo, quindi si va in progressiva decadenza.

E’ stato s certamente un chiaro

segno di decadenza che essi (me compreso) abbiano mandato a governare la Città un manipolo di incapaci e nulla facciano per ribellarsi. Altro che Raniero Gatti che scoperchiò la sala del conclave !

Oggi si dorme, tutto passa sulla pelle dei viterbesi senza segni di riscossa.

L’ultima occasione. Praticamente la perdita della possibilità di avere a Viterbo un aeroporto civile degno di questo nome, certificata in un convegno organizzato dall’ENAC (Ente nazionale Aviazione civile) in un capannone privato tenutosi venerdi scorso 10. novembre

Infatti, l’altro giorno giorno è venuto a Viterbo l’avv. Antonio di Palma, presidente dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) per annunciare che l’aeroporto di Viterbo cè solo un programma di un “aeroportino” regionale (ma che significa regionale in un contesto europeo ?) e nulla più, e che, ben un milione di euro sono stati stanziati per sistemare qua e la i raccordi con la pista principale ed un’area sosta velivoli, senza prevedere alcuna aerostazione o qualcosa di suppporto ai passeggeri.

In pratica, da quanti hanno parlato, è emerso che Viterbo non sarà mai un vero aeroporto, ma solo un sedime ancillare dell’Aeroporto romano dell’Urbe che si prevede diventi scalo di voli privati.

E’ risultato stupefacente l’atteggiamento rimessivo dei politici viterbesi, siano essi come parlamentari, provinciali e comunali. Tutti appiattiti alle tesi dell’ENAC. senza profferire alcuna parola diversa a difesa della Città e del suo storico impianto aeroportuale.

Nessun guizzo per difendere la proposta di un vero aeroporto a Viterbo ed ottenere qualche cosa in più.

I programmi ENAC vanno bene a militari che non perderanno la loro leadership sull’attuale aeroporto e benissimo alla MAX AVIATION che non vedrà la sua attività “infastidita” dalla presenza di un aeroscalo attivo.

E’ proprio vero, lo spirito del popolo viterbese è sparito.

Riceviamo e pubblichiamo quanto pervenutoci dalla ex coordinatrice di VITERBO VOLA DONNE sig.ra Marilina Ciricillo

“Quando il Movimento Tuscia Vola, più di 10 anni, si è presentato alle urne, in vari comuni della Tuscia, fra cui Viterbo, presentando molti progetti di rilancio del turismo e dell’economia locali, fra cui un importante e ben strutturato progetto per la realizzazione dell’aeroporto civile, che doveva prendere il posto di quello di Ciampino, firmato da importanti progettisti internazionali, fra cui l’architetto Vittori, fratello dell’astronauta, i cittadini hanno lasciato che vincesse l’anonimato.

Cioè chi, fino ad oggi, ha sistemato qualche strada, con i soldi dell’Europa, ha organizzato qualche meeting, e poi? Poi, girando per le strade di Viterbo, ci sono solo attività che chiudono, negozi che restano sfitti per anni, mentre i turisti che sono ospiti in B&B o case vacanze dicono, ai loro host, che questa città è molto bella, ma non capiscono perché non sia pubblicizzata.

Una città con un treno che impiega 2 ore per arrivare a Roma, una superstrada piena di buche, un’autostrada a 30 chilometri e pochissima cultura e lavoro per i giovani.

Viterbo potrebbe diventare un polo tecnologico, se solo si volesse, in modo molto semplice, richiamando start up da ogni parte del mondo con fondi europei e gare, mettendo a disposizione negozi ormai sfitti da anni che faranno la muffa.

I giovani che amano questo territorio e qui vogliono vivere, hanno la grande prospettiva di lavorare nel settore della ristorazione, in qualche ufficio o negozio, in qualche servizio. Gli altri, le eccellenze, se ne vanno.  Se i cittadini avessero puntato, allora, sull’aeroporto, Viterbo e tutta la provincia sarebbero fioriti ed oggi viene propinato, invece, come grande successo politico e dello Stato, un piccolo aeroporto regionale.

Perché i cittadini non hanno voluto? Per le emissioni, per i rumori, perché sarebbe venuta troppa gente. Ma l’aeroporto di allora era di grande livello tecnologico, a basso impatto ambientale ed emissioni.

Bisogna aprire gli occhi, cara Viterbo. Forse non è Bagnoregio la città che muore, ma Viterbo, perché vuole e deve restare nel Medioevo.

Marilina Ciricillo
Ex presidente Tuscia Vola donne”


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