di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,16.11.23
Era chiaro che la Frontini, alla vigilia di impegni elettorali che non siano del solo Comune di Viterbo, ed ormai, anche, pensiamo, certa del fallimento del movimento da lei fondato, che si propose agli elettori con propositi paragrillonzi, (cioè di un modo diverso di far politica),si stia sbracciando per avere un futuropolitico, quindi, si sta avvicinando al”sistema” che si voleva abbattere.
Si è già visto il crollo dei consensi del M5stelle causa le piroette dei suoi leader, capaci dapprima di fare un governo con il centrodestra e poi, pur di restare a galla, con il centrosinistra per addirittura divenire oggi del PD, lo ha certificato nelle ultime tornate elettorali
A Viterbo, sembra siano conccluse trattative con Enrico Panunzi, inossidabile cavaliere del PD, dirigente locale del partito e sponsor della Troncarelli prima in Regione e poi nella corsa a Sindaco di Viterbo per creare, addirittura, un altro partito..
Ricordiamocelo però, che fu proprio la presenza di Panunzi accanto alla Troncarelli la causa della sonfitta elettorale di quest’ultima.
Infatti, molti elettori, pur apprezzando una candidata a sindaco di Viterbo del valore di Alessandra Troncarelli per aver meritato come assessore regionale, si sono però “buttati” sulla Frontini per le sue tesi extrapartito e non già alla paladina di Panunzi esponente di vecchia politica.
Infatti, l’analisi elettorale ha dimostrato la trasversalità del voto a favore della Frontini. La gente ha rfiutato chi rappresenta una politica “all’antica” fatta di favori, affari e sotterfugi, del tutto l’opposto della politica “pulita” strombazzata dalla Fronitni.
Ma, per fondare un partito nuovo in grado presentarsi fuori dalle mura di Viterbo, si deve necessariamente affondare un Movimento politico locale, Questo è inevitabile per chi chiede restare su qualche poltrona dopo la fine dell’esperienza di sindaco.
Però,la Frontini rischia grosso. Non sappiamo quanti dei suoi consiglieri vedano di buon occhio un accordo, sia pure elettorale, con il Partito Democratico e, sopratutto, i suoi elettori che la elessero sindaco me compreso. Possibile fuga generale e finale simile del’esperienza del sindaco Arena che appunto ebbe fine per un particolare accordo elettorale in Provincia.
Ve lo ricordate ?
Bisogna solo verificare se il “monocolore” frontiniano al Comune regge o si sfascia anch’esso per la smania dei consiglieri assicurarsi un futuro politico diverso
A questi punto, è naturale ritenere un suicidio quello di un Movimento politico che abiura ai suoi ideali. Un Movimento,politico, non essendo un partito, gode simpatie trasversali e che, proprio per questo, ha capacità di attrarre il voto dei cittadini delusi dai partiti classici e dai loro dogmi.
Ma se Movimento politico diventa partito è la fine; in particolare, poi, se si ci va ad associare con quei partiti contro i quali in passato ha combattuto ed anche prevalso.
Ricordiamoci la campagna elettorale delle Comunali di Viterbo del 2022 e le frecciate che sono scambiate le due candiate a sindaco: Frontini-Troncarelli. Adesso, per soli scopi di potere, cioè sedersi nell’aula consigliare della Provincia in via Saffi, pace fatta.
Ma che fine faranno le proposte elettorali fontiniane di fronte quelle diverse dell’alleato ? Staremo a vedere. Intanto, però, una cosa è certa, coloro che votarono per Chiara Frontini a giugno 22, in cabina elettorale porrano il loro segno altrove.
E cosi fu il “Movimento 2020”.