di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,21.10.23
Come si sprecano le risorse del PNRR a Viterbo. L’istituzione di piste ciclabili nella città più iciclabile del Lazio. Probabilmente gli amministratori comunali viterbesi, accecati da fanatismo parastellato, si sbracciano per dare alla Città spunti di modernità, che poi sarebbe l’istizione di piste ciclabili.
E’ chiaro che costoro siano fuori dalla realtà e non conoscano la differenza da pista ciclabile e percorso ciclabile.
La pista ciclabile serve nei territori in cui lì’uso della bicicletta è quotidiano, cioè quello dei cittadini abitanti in città di pianura che usano le due ruote per i normali spostamenti. Vedansi nel Lazio la città di Latina e Rieti, il Rione Prati a Roma, quindi, corretto per essi prevedere percorsi riservati al sicuro rispetto il traffico motorizzato, Nella nostra città di Viterbo non esistono utenti della bici per necessità di spostamento, ma solo sportivi della bici che la usano per attività ludica e mai in città, ma nelle strade extraurbane.
Quindi che z’accecca una pista ciclabile solo parziale in una piccola parte di un quartiere (Pilastro-Riello) quando gli abitanti della zona, ammesso che vogliano usare una bici per i loro spostamenti, dopo poche centinaia di metri si imbatteranno in ripide salite, quindi, rinunciando alla bici, prendono la macchina.
Soldi pubblici buttati al vento, creazione di difficoltà di parcheggio nelle vie (poche) che a Viterbo hanno un’ampiezza laterale accettabile (V.le Bruno Buozzi) e simili con la conseguenza irrimediabile che il sedime delle piste ciclabili diventi abusiva area di sosta come gia avviene “regolarmente” in v.le Leonardo da Vinci.
Quante “rotonde” ed anche realizzazione di sistemi semaforici intelligenti si potevano fare con le stesse somme ?.