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Per l’emergenza cinghiali in Città dal Comune nessun intervento

A questo punto sono troppe le deficienze della Giunta Frontini

Redazione

Viterbo,15.10.23

Per i cittadini Viterbesi maltrattati dalla Giunta Frontini su tutti i fronti, la presenza dei cinghiali,in particolare nei quartieri alti della Città, rappresenta indubbiamente un problema che assolutamente pare sia non affrontato.

Il Comitato “Viterbos pulita e sicura” spontaneamente organizzato da Antonella Bruni ha sottolineato al Prefetto l’inerzia del Comune ed ha sottolineato che spetta proprio al sindaco nella sua qualità di ufficiale sanitario di provvedere al controllo degli animali in quanto è ovvio che la presenza di ungulati selvatici nelle vie della città sono portatori di malattie che possono colpire la specie umana. Il Comune, anzichè provvedere, colpevolizza i cittadini di non correttamente disporre i rifiuti cosi facilitando l'”opera” dei cinghiali alla dispesione.

Riportamo qui di seguito il Comunicato stampa che ci è stato inviato.

“Riceviamo dal comitato Viterbo pulita e sicura che sull’emergenza cinghiali incalza l’amministrazione e scrive al prefetto – Che la presenza dei cinghiali in città risulti ormai, da troppo tempo, una grave e pericolosa emergenza, colpevolmente disattesa dal sindaco, è ben chiaro a tutti i cittadini, i quali, sempre più numerosi ed indignati, continuano a protestare per chiedere i necessari provvedimenti.

Il comitato cittadino spontaneo “Viterbo pulita e sicura” nasce per dare un tono di voce più alto alle legittime richieste dei cittadini. Si è costituito per spontanea volontà di un gruppo di residenti in via Monte Cervino, ma sta raccogliendo il consenso e l’adesione anche da altre zone della città.

Da mesi Viterbo è nel degrado più assoluto, all’immagine già di per sé desolante di tutti i mastelli visibili ovunque e certamente non decorativi, si somma l’insufficiente capienza degli stessi che non consente sempre  una ordinata chiusura degli stessi; per non parlare poi della plastica che nelle giornate ventose si disperde e vola ovunque.

La circolazione incontrollata dei cinghiali, ai rischi per l’incolumità e la sicurezza pubbliche, aggiunge la sporcizia di rifiuti a terra che non viene rimossa con la cura e la puntualità richieste per un risultato decoroso. In questi mesi estivi la situazione ha raggiunto in molte strade i livelli di guardia con i liquami e gli odori, derivanti dai banchetti notturni, che attiravano uccelli e topi, creando un fondo scivoloso e pericoloso e humus ideale per batteri di ogni genere. È di tutta evidenza che se non si predispongono provvedimenti straordinari (es. cambio orario di raccolta, adozione di mastelli più adeguati , pulizia più accurata ecc.).

In questo “ameno” scenario dover rilevare, invece, una sostanziale latitanza della amministrazione ovvero risposte irricevibili perché difronte al macroscopico problema reale – la innaturale presenza dei cinghiali – con tutte le relative conseguenze, si alza l’indice invece sulla poca attitudine dei cittadini a fare una corretta differenziata e si minaccia il ricorso alle sanzioni, allora il guaio più grande ce l’abbiamo, non in strada, ma a palazzo dei Priori.

Lo status di “cittadino” impone certamente dei doveri, ma anche altrettanti diritti, perché altrimenti dovremmo parlare di “sudditi”, cioè di soggetti in totale subordinazione rispetto a chi governa. Pretendere, quind,i di avere servizi efficaci ed efficienti  è un pieno diritto del “cittadino” che, peraltro, paga tributi comunali sempre più pesanti per i bilanci familiari.

Ferme restando le specifiche competenze di regione e provincia per la  gestione e il contenimento della fauna selvatica, nel momento in cui gli ungulati transitano sul suolo comunale, provenienti, in particolare, dal Parco dell’Arcionello, il sindaco, quale massima autorità locale, sanitaria e di sicurezza pubblica, deve intervenire emanando i provvedimenti richiesti dal caso, comprese le ordinanze contingibili ed urgenti in materia di igiene, sanità e salvaguardia dell’ambiente nell’ambito comunale.

Questo non lo stabilisce la sottoscritta ma il combinato disposto di diverse norme, a partire dall’art.217 del R.D. 27 luglio 1934 n.1265, per arrivare all’art.13 della Legge 833/1978 e il 4°comma dell’art.54 del D.lgs. 267/2000(Testo Unico Enti Locali) che testualmente recita: “Il sindaco, quale ufficiale di Governo, adotta, con atto motivato, provvedimenti contingibili ed urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti necessari alla loro attuazione”.

Ci auguriamo che il consiglio comunale aperto, richiesto dal alcuni consiglieri di minoranza, proprio su questo argomento e previsto per martedì 17 ottobre, alle 9,30, possa risultare utile per un dialogo e una collaborazione più proficui con l’amministrazione e non mancheremo, anche in quella sede, di avanzare proposte utili e fattibili, finora totalmente inascoltate.

Antonella Bruni
Comitato “Viterbo Pulita e Sicura”

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