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La madre degli incidenti stradali è la inesistente manutenzione delle strade

Non solo imprudenza dei conducenti alla base di incidenti stradali

“tipico! guard rail killer

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,6.10.23

Come già scritto su queste pagine, la responsaibilità degli incidenti stradali, non è sempre dei conducenti dei mezzi, ma dello stato delle strade, quindi della segnaletica mancante, poi della mancata manutenzione del piano viabile e, sopratutto, la non adeguatezza di tutto al traffico attuale.

Detto e ridetto che negli anni venti del terzo millennio, la reste stradale italiana, autostrade e superstrade a parte, è rimasta al dopoguerra, cioè quasi ottanta anni fa. Per es. la comunicazione Viterbo-Roma, attraverso la via Cimina è tale quale quale quella da me conosciuta negli anni 50,soltanto qualche ritocco, un guard rail in più, ma il sedime quello di sempre, cioè quello medioevale. E’ ovvio, che, nessuna strada, consolari comprese (vedansi Cassia e Flaminia nella Tuscia) sia in grado di essere all’altezza di garantire sicurezza per un traffico di automezzi, dieci volte superiore quello solo di 60anni fa. E’ ovvio, che, carreggiate strette, alberi in banchina, insistenza di vie di fuga nei punti pericolosi, sia il viatico di incidenti.

La colpa, quindi, di tanti incidenti che purtroppo causano vittime, non è solo della “sconsideratezza” dei conducenti, ma di quella dei pubblici amministratori, della asfissiante burocrazia, delle competenze passate da un ente ad un altro a comporre il puzzle della mancata messa in sicurezza della viabilità, sia essa cittadina o stracittadina.

La recente tragedia di Mestre è la cartina di tornasole di quanto sempre da noi detto. E’ chiaro, che in quel tratto di strada, siano mancate le più elementari cure per rendere il tratto adeguato al traffico attuale. Negli anni 60, allorchè l’opera fu realizzata, circolavano in Italia 4milioni di automezzi, oggi, oltre 45milioni. Un autocarro degli anni 60 aveva un peso della metà di un TIR attuale, un autobus metà capacità di passeggeri, e le stesse autovetture non oltre una tonnellata di peso. Oggi, un camion 5assi pesa 44 tonnellate, un autobus a 3assi porta oltre 60 passeggeri, un’auto media pesa oltre 15 quintali, una moto normale arriva a 200 km di velocità.

Vi pare logico che resti ad esistere su una via di grande comunicazione un guard rail progettato come “novità” in Italia negli anni 50 !

Assolutamente no.

Vi pare logico che a margine di una strada di grande comunicazione possano essere stati posti in opera canalizzazioni solo coperte da semplici tombini non tenuto conto del peso enorme degli attuali automezzi ?

Assolutamente no.

Conclusione, senza perdonare chi alla guida di una moto ed un’auto non si renda del pericolo che provoca una guida sconsiderata, va intanto dato biasimo senza remora alcuna agli amministratori pubblici, siano essi regionali,provinciali e comunali, che non hanno adeguato il loro parco viario alle moderne esigenze attuali, hanno lasciato tutto come prima.N Nemmeno riasfaltare o riporre segnaletica segnaletica colà dove sia ammalorata o mancante, ma solo impiantare qualche autovelox in “nome della sicurezza”.

Ma signori, non è abbassando la velocità permessa che si limitano tragedie, ma intervenendo con manutenzioni ed adeguamenti.

L’autobus caduto a Mestre andava a 16km/h., ha solo avuto la sventura di porsi troppo a destra della carreggiata costretto per l’esigua carreggiata praticabile ( alla sua sinistra c’erano veicoli fermi ad un semaforo), quindi mantenendo al massimo la destra, ha strisciato una barriera, ha con il suo peso infranto la canalizzazione laterale non sufficentemente robusta, che ha determinato la deviazione delle ruote verso il margine fino al baratro. Colpa dell’autista ? Ce lo dirà fra qualche anno il Tribunale,

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