Riceviamo e pubblichiamo
Viterbo,3.10.23
– Sabato 7 ottobre, alle ore 17,30 presso il foyer del Teatro dell’Unione di Viterbo si terrà la presentazione del libro “La baronessa volante” di Silvio Cappelli. Parte centrale della presentazione la storia dell’opera di trasformazione fondiaria realizzata da Bianca Maria Hübner.
Bianca Maria Hübner, è stata un’imprenditrice del primo dopo guerra. Nasce a Torino nel 1902, ungherese di origine. La prima parte della sua vita è stata vissuta tra il Piemonte e la Lombardia, dove ha portato avanti vari lavori, sia in campo lavorativo, artistico, cinematografico, dove ha preso parte a diverse pellicole. Decide poi di dedicarsi all’imprenditoria decidendo di trasferirsi nel Lazio, prima a Barbarano Romano e poi, nel 1939, a Viterbo dove acquista la tenuta dell’Arcione, composta da oltre 400 ettari dedicati allora esclusivamente al pascolo, che si trova nel territorio tra Viterbo e Tuscania. Bonifica i territori e comincia a dissodarli già prima della Seconda guerra mondiale. Dedica una parte dei terreni alla coltivazione del tabacco e costruisce gli impianti per l’essicazione delle foglie, ci sono anche ettari dedicati comunque all’allevamento del bestiame ed altri a colture industriali. L’azienda della Hübner prevedeva oltre 500 dipendenti, e lei decise di costruire per loro un’intera cittadina, con uno spaccio aziendale, una chiesa, una scuola, un ambulatorio medico. Nel 1956 sarà nominata Cavaliere della Repubblica e nel 1958 sarà Commendatore della Repubblica: a quella data erano solamente tre le donne in Italia ad avere quell’onore. Muore nel 1960 stroncata da una grave malattia.
La storia di Bianca è raccontata per intero nel libro di Cappelli: “Bianca Maria Hübner era una donna bellissima e intelligente. È stata una donna molto importante, ha creato nel nostro territorio un’azienda agricola moderna andando a portare un po’ di mentalità lombarda nel viterbese. Ha inoltre dato lavoro a moltissime donne nelle sue coltivazioni di tabacco, andando ad aumentare il lavoro femminile e l’emancipazione femminile stessa. La maggior parte della mano d’opera, proveniente dal Salento e in particolare dalla provincia di Lecce, per lo più era composta da intere famiglie che poi, nel tempo, si sono fermate nella nostra città esercitando in modo esemplare diverse altre professioni”.
“E’ una soddisfazione per me aver scoperto questa meravigliosa storia di questa magnifica donna – continua l’autore Cappelli – Bianca era considerata la donna più elegante di Milano, sempre presente alle prima della Scala o dell’Opera di Roma. La Hubner era abituata a partecipare ai migliori ricevimenti dell’alta società di Milano, Roma e Parigi”.
“Il mio libro nasce dalla voglia di rispolverare e far conoscere storie come questa a tutti – conclude Cappelli – Molte persone non conoscono la storia della Hübner, ed è giusto che questa storia venga diffusa. Voglio che storie come questa non vengano perse. Fortunatamente sono riuscito a trovare anche molte testimonianze dirette di gente che l’ha conosciuta, magari quando erano molto piccoli. Il mio libro è una miscela di testimonianze dirette e documenti che sono riuscito a ritrovare negli archivi. L’incrocio di queste due ricerche ha portato ad un bel risultato”.