Redazione,
Viterbo,18.10.23
A volte tornano.
Quasi vent’anni fa esplose il “caso” Autovelox posto dal Comune di Vitorchiano sulla Superstrada E45 nel suo territorio comunale e fu anche interessata la magistratura per qualche fattaccio di cui l’amministrazione comunale non poteva non essere responsabile. Dopo questo “fattaccio” che accalorò gli automobilisti colpiti dalla macchinetta solo in parte graziati dai Giudici di pace, il problema è riemerso.
Un’ennesima brutta figura del Comune di Vitorchiano che pone il controllo di velocità su una strada di grande scorrimento anzichè nell’ interno del territorio. (vedasi Paparano).
Ma il problema attuale, che carsiscamente riappare, è la trappola per automobilisti celata all’interno di una stazione di servizio, coperta da vegetazione e senza la puntuale segnalazione dipostazione mobile mediante chiara e leggibile cartellonistica.
Un vera e vera trappola che il Sindaco Grassotti nega, ma negando, dice bugia, perchè è stato ampiamente dimostrato il contrario, cioè che la postazione non è visibile, ma in parte nascosta.
A questo punto dovrebbe intervenire il Prefetto e verificare l’aesattezza della postazione ed i suoi requisiti di conformità alla legge, nonchè, insieme alla Polizia stradale stendere un calendario di presenza della postazione con ampia preventiva comunicazione nei media.
La “Trasversale” è una strada di grande comunicazione, di proprietà ANAS, sottoposta a limite di velocità inferiore quello previsto dall’ar.142 del Codice della Strada, cioè di soli 90 km/h, anzichè 110, come peraltro nei tratti verso Monte Romano e nel tratto oltre Orte verso Terni. Una vera pacchia per i Comuni di Vitorchiano, Soriano, Vignanello e Bassano per porre sistemi di fittizio, ma reale, “finanziamento” comunale.
Abbiamo detto e ripeteremo sempre che l’infortunistica che si registra sulle nostre strade non è sempre figlia dell’imprudenza degli autisti, ma della cattiva progettazione e manutenzione delle strade.
Ci fu riferito tantissimi anni fa alla domande del perchè l’ANAS abbia sottosposto l’intero tracciato a velocità inferiore quella di legge (il citato art. 142 CdS), fu risposto che l’asse viario cosi venne realizzato perchè “qualcuno” non voleva che la strada gli scorresse sotto casa e di conseguenza, diversmente dal progetto originario che prevedeva meno curve, si rese “necessario”.
Signori, questa è stata la nostra Italia.