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Per la Tuscia, l’annata agraria 22/23 è da dimenticare. Crollo delle produzioni e calo ricavi

Si traggono prime conclusioni alla fine dell'annata agraria

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,23.9.23

Manca poco più di un mese alla data del 11 novembre (Festa di S.Martino) che rappresenta il capodanno dell’annata agraria, ma già oggi si possono trarre le conclusioni che, proprio per la provincia di Viterbo, si annunciano negative. In questo senso sono concordi tutte le associazioni profesionali del mondo agricolo: Unione Agricoltori, Coldiretti e CIA.

D’accordo, che per gli agricoltori lamentarsi sia uno “stile” consolidato nei secoli, in quanto, proprio per la varietà delle coltivazioni praticate non è sempre possibile ottenere per tutte l’en plein sperato, quindi, lamentele degli agricoltori secondo i loro indirizzi aziendali.

Quest’anno, però, le doglianze del mondo agricolo sono pressochè generali,

Le bizzarrie meteo registrate in primavera, le abbbondanti piogge e basse temperature di fine stagione invernale hanno difficoltizzato le fioriture e le maturazioni dei cereali. Nel mese dei “fiori” è mancato quello che ad un vegetale serve, cioè sole, scarsa ventosità e basso tasso di umidità, mentre, al contrario piooge violente e burrasche hanno compromesso la vegetazione e la maturazione. Di conseguenza, per es., la produzione del grano duro è diminuita per quantità e valore, i vigneti attaccati da funghi che hanno colpito il frutto, poi, poca allegagione dei fiori dell’ulivo non danno promessa di un raccolto abbondante. Per quanto riguarda la corilicoltura (nocciolo), strategica nel nostro territorio al punto essere divenuta monocoltura per molte aziende, il raccolto terminato giorni fa ha registrato calo importante, ma nessun incremento del prezzo di vendita che avrebbe potuto compensare gli imprenditori agricoli dei maggiori costi di produzione.

Nonostante tutto, gli agricoltori, lamentele a parte, non si danno per vinti, continuano ad operare nell’attività agricola che svolgono con la consueta passione. Per loro, una buona notizia. L’AGEA comunica che dalla metà di ottobre provvederà ad erogare il 70% della PAC (Politica agricola comune), alle aziende che ne hanno fatto richiesta.

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