di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,2.6.23
Ieri sulla Cimina un ennesimo gravissimo incidente ha tolto la vita a due cittadini al famigerato bivio per Canepina. Non è più possibile venire a conoscenza che in punto ultra critico della circolazione della Tuscia: deviazione della Cimina verso i paesi di Soriano, Canepina, Vallerano, Vignanello e Civita Castellana, non ci sia un impianto viario che possa evitare il ripetersi di incidenti stradali.
Non passa giorno che al bivio succitato accada qualcosa.
Ma, nelle intenzioni della Provincia, proprietaria della Cimina e Canepinese non sembra ci siano programmi per finalmente regolare il traffico da Viterbo verso Ronciglione,Roma, proseguendo dritti, e, svoltanto a sinistra, verso i paesi cimini. Alla Colonnetta, in territorio di Nepi, dove la Cimina confluisce con la Nepesina, da qualche settimana finalmente in funzione una “rotonda”.
Ma èuna goccia nel mare. Manca quella di “Quattro strade” sempre sulla Cimina incrocio Sutrina ed adesso clamorosamente, quella tra Cimina e Canepinese.All’incrocio predetto è installata una grossa Croce, forse un invito a “segnarsi” di croce prima di affrontare la svolta a sinistra verso la Canepinese. Null’altro che cartelli indicatori delle destinazioni.Nessuno di pericolo.
Ma “segnarsi” non basta. Serve che l’ente proprietario della strada provveda ad istituire una “rotonda”, che non pensiamo abbia difficoltà di esecuzione.
La sicurezza stradale passa in primis sulla regolare viabilità stradale.
Di certo i conducenti di auto, possono sbagliare, ma non altrettanto la pubblica amministrazione nel programmare e prevedere corretta circolazione viaria.
Quindi, è proprio vero che Viterbo e la Tuscia sono ricche di cose superflue ed anche inutili (vedasi “rotonda” Teverina-Santa Barbara, “rotonda” Cassia nord), ma povere del necessario, vedasi per tutti, mancata “rotonda” del Quartaccio i cui lavori sono sospesi benchè l’esigenza del loro completamento sia indispensabile.